Se le nuove modalità per il trasferimento dei docenti potranno trovare applicazione, con lo svincolo dell’obbligo di permanenza triennale nel proprio ambito o nella propria scuola, resta ancora tutta aperta la «partita» della chiamata diretta dei prof da parte dei presidi.
Infatti, come ha spiegato la ministra, Valeria Fedeli, i criteri per l’individuazione dei docenti per competenze, stabiliti a livello nazionale con l’intento di assicurare imparzialità e trasparenza, dovranno essere identificati in un accordo ad hoc.
Ma sul tappeto rimangono anche le nove leggi delega alla Legge 107, come la revisione del percorso formativo 0-6 anni, la revisione del sostegno, la riforma del reclutamento e quella della formazione, provvedimenti che rischiano di decadere se non si disporrà una proroga di almeno due o tre mesi.
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Intanto nelle prime settimane dovrebbe essere pubblicato il bando del nuovo concorso per dirigenti scolastici, per la prima volta gestito interamente dal Miur e non più dalla scuola ad hoc della pubblica amministrazione, mentre si profila pure quello per Direttore dei servizi generali e amministrativi.
Appare infine sicuro che, in base all’accordo tra la ministra Madia e i sindacati, sarà pure siglato il nuovo contratto di lavoro, fermo dal 2009, col quale si otterrebbe un aumento di stipendio di circa 85 euro al mese, per un impegno complessivo di 5 miliardi di euro a regime.