Si conferma così il calo delle nascite cominciato nel 2009: oltre 42 mila unità nati in meno in quattro anni. Un calo attribuito ai nati da genitori italiani, quasi 54 mila in meno rispetto al 2008. Aumentano invece i nati da entrambi genitori stranieri: ammontano a poco meno di 80 mila nel 2012.
Francesco e Sofia i nomi preferiti per i figli – Francesco mantiene il suo primato come nome per i neonati di sesso maschile, Sofia resta da tre anni quello preferito per le femminucce. I nuovi nati da genitori stranieri residenti in Italia si chiamano Adam, Rayan, Mohamed ma anche Matteo e Alessandro, mentre per le bambine il primato spetta a Sara, seguita da Sofia, Malak e Melissa. Lo rileva l’Istat nel suo report su natalità e fecondità. Subito dopo Francesco, i genitori italiani prediligono il nome Alessandro, seguito da Andrea e poi da Lorenzo. Dopo Sofia, il nome preferito per le femmine è Giulia, seguito da Giorgia e poi da Martina. Il nome del santo di Assisi (e del nuovo papa, che però nel 2012 ancora non era salito al soglio pontificio) è particolarmente apprezzato al Sud, mentre Alessandro in alcune regioni del Nord. Quanto ai genitori stranieri, le loro preferenze risentono della cittadinanza: la tendenza a scegliere per i propri figli un nome diffuso nel paese ospitante piuttosto che uno tradizionale è spiccata per la comunità cinese. I bambini cinesi iscritti in anagrafe per nascita si chiamano Matteo, Andrea, Alessandro, Angelo, ma anche Kevin, Alex; il nome più frequente scelto per le bambine è Sofia, seguito da Elena, Elisa e Emily. Un comportamento opposto si riscontra per i genitori del Marocco, dell’India, della Tunisia e del Bangladesh, che raramente scelgono per i loro figli nomi non legati alle tradizioni del loro Paese d’origine. I genitori rumeni e albanesi, infine, prediligono tanto nomi molto diffusi in Italia quanto nomi più tipici della comunità di appartenenza.
Un bimbo su quattro nasce in coppia non sposata – Un bambino su quattro in Italia, ormai, nasce all’interno di una coppia non sposata. I nati da genitori non coniugati nel 2012, rileva l’Istat in un report su natalità e fecondità, sono stati 132 mila, in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente; tuttavia, a causa della forte diminuzione dei nati da coppie coniugate, il loro peso relativo è salito ancora. Al Centro-nord, in particolare, i nati da genitori non coniugati supera il 30% con picchi del 44% nella Provincia autonoma di Bolzano, 36% in Valle d’Aosta, 33% in Emilia-Romagna e Liguria, 31% in Toscana e in Piemonte.
Sette nati su cento hanno una madre over 40 – In Italia si diventa madri sempre più tardi: oltre il 7% dei bambini nati ha una mamma (sia italiana sia straniera) di almeno 40 anni. E per le italiane la percentuale sale all’8,2%, a fronte di un 11,1% di nati da madri under 25. Lo rileva l’Istat in un report su natalità e fecondità. Cala anche la fecondità. Nel 2012 le donne che hanno avuto un figlio avevano in media 31,4 anni, circa un anno e mezzo in più rispetto al 1995 (29,8), ma per le italiane questa media sale a 32 anni. Significative però le differenze territoriali: il calendario delle nascite è tradizionalmente anticipato nelle regioni del Mezzogiorno, dove la proporzione di nascite da madri italiane al di sotto dei 25 anni è in media del 13% (il 16,8% in Sicilia, il 14,2% in Campania), mentre le madri con almeno 40 anni sono mediamente il 6%. I casi di particolare “invecchiamento” delle madri italiane si registrano in Sardegna, dove la percentuale dei nati da madri ultraquarantenni supera l’ 11%;, nel Lazio, in Liguria e in Toscana sopra il 10%. Prosegue la diminuzione delle madri minorenni, pari a 2.124 nel 2012 (erano 2.434 nel 2009). Il fenomeno è comunque più rilevante al Sud: 397 in Campania, 534 in Sicilia. In lieve diminuzione anche la fecondità: nel 2012 il numero medio di figli per donna si attesta a 1,42 (1,29 figli per le cittadine italiane e 2,37 le straniere). La riduzione della fecondità ha interessato tanto le donne di cittadinanza italiana, passate da 1,34 figli per donna del 2008 a 1,29 figli per donna del 2012, quanto quelle di cittadinanza straniera passate rispettivamente da 2,65 a 2,37 figli. Secondo l’Istat, è la crisi economica a spingere le donne, sia italiane che straniere, a fare meno figli. (Ansa)
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