Ormai il Natale è alle porte e continua a permanere un grave problema che coinvolge docenti e personale Ata precari.
La questione riguarda il personale scolastico assunto a tempo determinato da settembre 2015 che ancora ad oggi non ha ricevuto lo stipendio di tre mesi di lavoro e rischia di non percepire nemmeno lo stipendio di dicembre e la tredicesima, che arriva già dal prossimo 15 del mese.
Una situazione “vergognosa”, afferma senza mezzi termini Silvia Chimienti del Movimento 5 Stelle. La deputata piemontese nel suo sito personale scrive: “Migliaia di supplenti da settembre non percepiscono un euro di stipendio. Abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere conto di questa situazione vergognosa che si ripete ogni anno”.
Era stato promesso dal Miur e dal Mef che la situazione sarebbe stato risolto non oltre la metà di novembre e invece nulla. Per l’on. Chimienti il problema del ritardo abnorme dell’erogazione degli stipendi dovuti ai precari è da imputarsi a due criticità.
La prima è che il Mef tarda colposamente ad erogare le somme di denaro dovute al pagamento di questi stipendi, la seconda al mal funzionamento del sistema informatizzato del Sidi che tarda ad acquisire i dati contrattuali del personale assunto a tempo determinato.
La deputata del Movimento 5 Stelle lamenta che i docenti chiamati a svolgere le supplenze brevi sono trattati diversamente dagli altri docenti di ruolo, non godendo degli stessi diritti giuridici ed economici.
In questo caso si viola l’art.3 della Costituzione trattando diversamente lavoratori che svolgono esattamente le stesse funzioni. La Chimienti fa anche presente di aver presentato un ordine del giorno in riferimento alla legge di stabilità, per risolvere a livello tecnico il problema del mancato pagamento del personale precario della scuola, in modo tale da garantire risorse economiche per fare fronte a questa urgenza.
Tuttavia la stessa Chimienti si dice fiduciosa della soluzione di questa assurda vicenda, in quanto la stampa sta facendo emergere il problema, e il fatto che l’opinione pubblica sia messa al corrente di questo misfatto, è sicuramente un incentivo per il Miur e il Mef a risolvere al più presto il grave inconveniente.
Speriamo solo che sotto l’albero di Natale ci sia il dono del pagamento degli stipendi per tutto quel personale che ancora oggi non ha percepito un ero di quanto dovuto!
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