Il Ministero, venerdì scorso, ha pubblicato una graduatoria con ulteriori errori di valutazione dei titoli che potrebbe costare cara al Ministero dell’Istruzione se non agisce immediatamente in autotutela per prevenire un danno grave ed irreparabile. Secondo quanto riportato da numerosi candidati, la graduatoria finale non solo ha disatteso quanto stabilito dagli artt. 6 e 9 del DM 107 nel quale si definisce il calcolo del punteggio finale di un candidato ma – ancor più grave – avrebbe disatteso le stesse disposizioni contenute nel decreto dipartimentale (DPIT 2187 del 09.08.2024) che accompagna la pubblicazione della graduatoria.
Nel decreto a firma della Dott.ssa Carmela Palumbo vengono riportate queste due formule introduttive nella seconda pagina del provvedimento:
VISTO l’articolo 8, comma 2, del DPR 9 maggio 1994, n. 487, nella parte in cui prevede che: “Per i titoli non può essere attribuito un punteggio complessivo superiore a 10/30 o equivalente …”;
CONSIDERATO pertanto necessario procedere alla conversione su base decimale del punteggio attribuito ai titoli in conformità al punteggio della prova di cui all’articolo 5, comma 11-sexies del decreto legge n. 198 del 2022
La prima formula stabilisce che i titoli non possano valere più di 10/30 rispetto al punteggio finale per la graduatoria di merito. I restanti 20/30, stabilisce la norma, dovrebbero essere ripartiti tra due/tre prove (scritta/e ed orale) che, ahimè, in questo corso-concorso non sono previste.
I candidati, in alternativa alle prove, ricordiamolo, hanno affrontato, il 6 maggio, una batteria di 100 test a scelta multipla. Leggendo la seconda formula del decreto si evidenzia, allora, l’esigenza di convertire i titoli in decimi come è stato fatto con la prova del 6 maggio!
La conversione dei titoli da trentesimi a decimi doveva essere effettuata con una semplice proporzione matematica, una procedura elementare che viene insegnata dai professori ai propri studenti già nel primo anno della scuola secondaria di primo grado. In tutta onestà, la proporzione è stata fatta, e anche correttamente, peccato però, che il punteggio dei titoli invece di essere riparametrato in decimi, è stato convertito in terzi, un errore macroscopico che ha penalizzato oltre mille partecipanti, con ripercussioni significative sulle posizioni dei 2099 candidati della graduatoria di merito.
L’errata conversione in terzi dei punteggi ha dato la possibilità ad alcuni, illegittimamente, di salire in graduatoria e in alcune situazioni di accedere addirittura ai posti disponibili per le immissioni in ruolo ma compromettendo le legittime pretese di altri che si sono visti scivolare in basso nella graduatoria, spingendoli a valutare azioni legali contro il Ministero.
La protesta si è intensificata dopo che è emerso che la modalità corretta era chiaramente indicata nello stesso decreto accompagnatorio, ma che non è stata applicata dagli uffici preposti che hanno stilato una graduatoria diversa. Gli interessati chiedono ora un intervento urgente ed immediato del Ministro Valditara per porre rimedio e ristabilire la giusta valutazione dei titoli che lui stesso ha stabilito di riproporzionare in decimi come è stato fatto con il test del 6 maggio per scongiurare azioni legali e richiesta di danni da parte di numerosi candidati.
Gabriella Migliaccio e Giovanni Piccirella, insegnanti di matematica
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