I Partigiani della Scuola Pubblica rispondono alla lettera diffusa dall’ANP seguito della riunione al Miur del 23 dicembre, nella quale si dà seguito alla contestazione subita per l’espressione infelice utilizzata negli ultimi seminari formativi: “non avere le mani legate rispetto ai docenti contrastivi”.
In essa l’ANP si giustifica dicendo sostanzialmente che la contrastività dei docenti non era da intendersi nei confronti dei dirigenti, ma del piano triennale dell’offerta formativa, che oltretutto è materia su cui finora il confronto dei dirigenti con i docenti é stato vincolante, visto che l’elaborazione e l’approvazione del POF erano ad essi delegate.
E’ fin troppo facile evidenziare che proprio il testo stesso diffuso dall’ANP non solo non smentisce l’intento anticostituzionale che pone sotto ricatto la libertà di opinione dei docenti, ma ne ribadisce con forza la necessità legata a presunte logiche legate alla conduzione della scuola.
Questa visione distorta del ruolo del dirigente di un servizio non solo pubblico, ma anche statale conferma che in base alla visione ANP, ente formatore accreditato Miur, le scuole non assolveranno più alla funzione per cui sono nate (garantire innanzitutto l’idoneità di tutti i cittadini all’esercizio della cittadinanza attiva), ma diventeranno un luogo di autoritarismo autoreferenziale conforme all’attuale modello parlamentare, costituito da una maggioranza di yes men/women ricattati da un despota che legifera a colpi di fiducia, pena “tutti a casa”.
Questa visione si presta ad un interrogativo scontato: un Dirigente scolastico, secondo l’ANP, amministra una sua proprietà o un servizio finanziato dallo stato e da esso fornito a garanzia dei cittadini?
Se un Dirigente scolastico sbagliasse nell’esercizio incontrollato dei suoi superpoteri, un docente, vale a dire un funzionario pubblico che risponde alla Nazione (art. 98 Costituzione), per l’ANP, considerato che “errare humanum est”, non avrebbe il diritto o meglio il DOVERE di opporsi o rilevare l’errore senza subire il ricatto della proscrizione?
E questi Dirigenti scolastici tanto in gamba e superdotati di ogni capacità gestionale l’ANP ha dimenticato da quali selezioni provengono? Da quanti concorsi rivelatisi truccati, da quali assegnazioni politiche? Non ce n’é abbastanza per ritenere la concentrazione di tali poteri e l’esercizio degli stessi contro i “docenti contrastivi”, invece, estremamente rischiosa per i fruitori del servizio e per la conduzione delle scuole statali, uniche vie di accesso a dei titoli di studio validi ( in quanto attribuiti nel libero esercizio dell’insegnamento, garantito dalla Costituzione all’art. 33) e all’esercizio della cittadinanza attiva?
L’” argumentum e silentio” dei docenti succubi verso l’operato del dirigente non é prova di efficienza del servizio ma solo di autoreferenzialità. Così come nessun docente che rispetti la propria etica professionale taciterebbe, sanzionerebbe o penalizzerebbe mai uno studente perchè contrastivo, ma saprebbe gestire il contrasto secondo le regole della democrazia all’interno della classe.
I Partigiani della Scuola Pubblica attendono che il MIUR entro il prossimo 31 dicembre risponda all’esposto condividendo o rigettando la visione dell ‘ANP sulle prerogative connesse al diritto di vita o di morte professionale dei docenti in funzione della loro contrastività .
Invitiamo insegnanti e cittadini a sottoscrivere l’esposto che abbiamo presentato al MIUR cliccando su questo link: https://docs.google.com/forms/d/1aEKT8ao6-jkK1CBaTLvxGJZSxwjpPMMAcX1OZG35WZk/viewform
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