Categorie: Personale

Ancora uno sciopero di venerdì: il 14 novembre si fermano di nuovo i Cobas

Ancora un venerdì di sciopero. A proclamarlo, per il prossimo 14 novembre, sono i Cobas: sono previste manifestazioni in diverse città. La protesta è stata proclamata contro “le politiche del governo Renzi e dell’Unione Europea, il Jobs Act, la Legge di stabilità, il Piano-Scuola”, insieme a CUB, USI e ADL Cobas.

Nella nota dei Cobas si legge che alla protesta “aderiranno anche numerose strutture dei Centri sociali e del territorio, comitati e coordinamenti dei precari, organizzazioni studentesche nazionali e locali”.

Per la Scuola si tratterà del quanto sciopero in poco più di un mese. Sempre rigorosamente di venerdì, i sindacati meno rappresentativi hanno chiesto ai lavoratori di fermarsi il 10 ottobre (Cobas, assieme agli studenti), il 24 ottobre (Cub e Unicobas), il 31 ottobre (Anief) e, appunto, il 14 novembre (di nuovo sindacati di base). In mezzo c’è stata anche la mega-manifestazione nazionale a Roma della Cgil, tenuta il 25 ottobre, sempre contro la politica del Governo in tema di lavoro ed in particolare il Jobs Act. Se non è un record, poco ci manca.

Ma quanto incidono queste proteste, con inevitabili ripercussioni sul servizio scolastico, a livello di Governo? Al momento, sembrerebbe davvero poco. Le ultime notizie politiche dicono che il presidente del Consiglio, riferiscono i renziani, non intende modificare alla Camera il Jobs act approvato al Senato. La minoranza del Pd, tuttavia, affila le armi. “Attualmente nella manovra ci sono risorse non sufficienti neanche a coprire la cassa integrazione in deroga per quest’anno”, spiega Stefano Fassina, e non ci sono gli 1,5 miliardi promessi per i nuovi ammortizzatori del Jobs act. La partita entrerà probabilmente nel vivo alla metà di novembre. Dopo il G20 in Australia, il 15-16 novembre, Renzi potrebbe convocare una nuova direzione del partito. Dove si parlerà, inevitabilmente, anche delle altre riforme. Come della Legge di Stabilità, che Renzi dà per blindata. Ma prima, probabilmente già la prossima settimana Renzi rilancerà anche il tema Scuola, mentre si sta per chiudere la consultazione avviata a settembre.

Il tempo della resa dei conti si avvicina. E se il Governo dovesse mantenere la linea dura, potrebbe arrivare anche quello degli scioperi di massa: col passare dei giorni crescono infatti le quotazioni di un ritorno in piazza della triade Cgil, Cisl e Uil. Che si ritroverebbe di nuovo compatta dopo una lunga stagione all’insegna della divisione. Non a caso, a minacciare di non garantire più i servizi minimi, nei giorni scorsi, è stato il sindacato di Luigi Angeletti. E non la Cgil.

Insomma, a livello sindacale l’autunno si prospetta più che caldo. Contro l’operato, è bene ricordarlo, di un Governo di sinistra. Forse il vero record è proprio questo.

 

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Cellulari scuola; Nocera: “E’ giusto aver salvato dal divieto gli alunni con disabilità”

Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…

17/07/2024

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024