Una grande organizzazione unitaria dei docenti per cambiare le sorti della scuola italiana.
La riscossa dei docenti parte da Salerno con una serie di iniziative che coinvolgeranno tutte le regioni d’Italia. È questo l’ambizioso obiettivo emerso dal Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Docenti (AND), svolto a Salerno domenica 13 dicembre 2015, al termine del seminario organizzato presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “S.Caterina-Amendola”.
Un doppio appuntamento per riflettere e confrontarsi sulla legge 107/2015 e sui mutamenti che produrrà sulla condizione dei docenti italiani. Particolarmente interessante ed intenso il dibattito che si è sviluppato nel corso della mattinata.
Dopo il saluto della dirigente dell’istituzione scolastica sede dell’iniziativa, sono seguite le relazioni di Francesco Greco (Presidente nazionale dell’AND) e di Pasquale Capo (già Capo Dipartimento MIUR), su “La legge e le deleghe, le mutazioni di un sistema”; di Pio G. Sangiovanni (Direzione Nazionale AND) su “Professione docente, addio alla cattedra: verso il precariato di sistema”; di Marina Castelli (presidente Sezione AND di Latina), di Riccardina Sgaramella (presidente Sezione AND di Roma) e di Flora Riccardo (presidente Sezione AND di Caserta) che sono intervenute sul delicatissimo tema “Sistema integrato: generalizzazione o fine della Scuola dell’Infanzia Statale?”; di Davide Capobianco (Presidente AND di Napoli) su “Inclusione scolastica e ruolo dell’insegnante di sostegno”. Il giro delle relazioni è stato chiuso dall’appassionato intervento di Valeria Bruccola, (presidente Sezione AND di Viterbo), su “Babele delle assunzione, i grandi dimenticati”.
Tutti i relatori hanno analizzato le gravi contraddizioni, gli stravolgimenti e gli effetti perniciosi della legge 107/2015 sull’intero sistema scolastico; aspetti che sono stati ulteriormente ripresi e approfonditi nel serrato dibattito che si è sviluppato subito dopo ove sono emerse esperienze di scuole di frontiera con protagonisti docenti, spesso lasciati soli a dover fronteggiare mille difficoltà, altri addirittura “invisibili” al legislatore e dimenticati dal Governo. Nelle conclusioni, tra gli altri, sono stati evidenziati la necessità di un modello diverso di organizzazione dei docenti e di forme nuove di rappresentanza della categoria che assicurino una partecipazione democratica e diretta a tutte le questioni che la riguardano e a tutti i livelli.
Il messaggio chiave del seminario è stato ripreso e rilanciato nel Consiglio Nazionale dell’AND che si è tenuto dopo il seminario. I docenti, è stato ribadito nel parlamentino dell’AND, anche alla luce degli effetti devastanti che produrrà la legge 107/2015 sull’intero sistema scolastico, devono prendere in mano il proprio destino, senza deleghe in bianco per nessuno, a cominciare dalle organizzazioni sindacali tradizionali, il cui modello organizzativo è divenuto, di fatto, con la legge 107/2015 incompatibile nella scuola. Non può esserci uno stesso sindacato che pretenda di rappresentare i datori di lavoro, quali ormai sono diventati i dirigenti scolastici, e i lavoratori. “Marchionne e Landini”, non possono essere iscritti allo stesso sindacato -molto efficacemente ha esordito Francesco Greco-.La nostra non è una lotta contro qualcuno, non è una lotta contro i dirigenti scolastici, anche loro presto si renderanno conto di essere divenuti, come i docenti, capri espiatori di ataviche debolezze del nostro sistema educativo, tra cui mancanza di investimenti, risorse finanziarie inadeguate e una elefantiaca burocratizzazione della scuola, che avrebbero necessitato ben altre risposte legislative; non è una lotta contro i sindacati, ai quali invece rivolgiamo l’appello di prendere obiettivamente atto della situazione e di concorrere con noi a riorganizzare la rappresentanza dei docenti. Ma è il tentativo disperato di far valere la forza delle idee e quella dei numeri per recuperare le sorti della scuola italiana dall’inevitabile declino verso cui la spinge la legge 107/2015 e di rivendicare per i docenti dignità professionale e sociale”.
La linea chiara e convinta, ufficialmente ed autorevolmente deliberata dal Consiglio Nazionale dell’AND, è quella di indirizzare ogni sforzo per costruire una grande organizzazione unitaria della docenza, attraverso forme nuove di partecipazione democratica, per valorizzare il ruolo e la funzione che la Costituzione riconosce alla scuola italiana e agli insegnanti. Il Consiglio Nazionale ha, inoltre fissato le tappe degli appuntamenti e delle iniziative di mobilitazione e di lotta da avviare, a partire dalla promozione del referendum per l’abrogazione della Legge 107/2015. Uno sforzo organizzativo di ampia portata che investe direttamene anche la stessa Associazione che dovrà attivare ogni iniziativa affinché diventi l’Associazione di tutti i docenti, il riferimento naturale di tutta la categoria.
Proprio in vista di questi traguardi: saranno indetti congressi provinciali straordinari per consentire a tutti i docenti della scuola statale, iscritti e non all’AND, di concorrere alla elezione degli organi statutari dell’AND, ai docenti iscritti all’AND di essere eletti nei suoi organi direttivi; saranno organizzati seminari tematici per chiarire i termini delle emergenze che interessano la scuola italiana e le strategie che si vogliono mettere in campo affinché la scuola statale possa avere la dignità, evocata da Piero Calamandrei 65 anni addietro, di organo costituzionale della Repubblica Italiana.