“La riforma della scuola contiene diversi punti anticostituzionali, lo sosteniamo da tempo e oggi a rilevarlo è stata anche la commissione Affari Costituzionali del Senato”: così l’Anief, commentando la sconfitta della maggioranza del governo sul parere di costituzionalità del disegno di legge 1934 ‘La Buona Scuola’. “Era inevitabile che di fronte ad una valutazione tecnico -giuridica, la riforma della scuola mostrasse tutti i suoi limiti – ha sottolineato Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal – e il governo si sarebbe trovato sotto l’evidenza dei fatti. Ma per evitare la beffa, a questo punto, che corrisponderebbe ad un allungamento dei tempi e il pericolo di vedere saltare le assunzioni del personale precario e vincitore di concorso, e’ bene che si provveda ad approvare con urgenza un decreto legge, attraverso cui garantire tutte le immissioni in ruolo gia’ previste”. “Il decreto legge – ha proseguito Pacifico – permetterebbe di assumere il personale docente abilitato all’insegnamento, prescindendo dal tipo di graduatorie dove è collocato, coprendo tutti i posti vacanti e disponibili. Sulla base della copertura finanziaria prevista dalla legge di stabilita’, approvata in via definitiva lo scorso 23 dicembre, che ha finanziato la stabilizzazione di 150mila docenti”. E “a tal proposito, va ricordato che le norme che prevedono la costituzione dell’organico di fatto, quindi l’assunzione di un numero di docenti da assegnare ai singoli istituti, e’ gia’ esistente e quindi non necessita dell’approvazione dell’attuale ddl”.
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