Nelle stesse ore in cui il ministro Giannini annuncia che il ddl di riforma della scuola è pronto per iniziare il suo percorso in Parlamento e mentre i sindacati rappresentativi presentano un propria proposta alternativa, il sindacalismo di base passa al contrattacco e proclama uno sciopero dell’intero comparto scuola per il 24 aprile.
L’iniziativa parte da Anief, Usb e Unicobas che affermano: “Il piano-Scuola Renzi è assolutamente inaccettabile: non rispetta il diritto dei precari ad essere assunti e distrugge lo stato giuridico ed economico di tutto il personale della scuola. Va bloccato subito dal fronte unito della scuola”.
In realtà i tre sindacati di base si rivolgono anche alle altre organizzazioni e sperano di riuscire a far convergere sulla proposta anche altre soggetti, soprattutto il variegato “movimento” che in questa fase sta sostenendo la proposta della LIP.
L’Unicobas, per parte sua sta anche sottolineando i rischi che i docenti correranno in prima persona se davvero verrà approvato il disegno di legge.
La questione più complessa, secondo il segretario nazionale Stefano d’Errico, riguarda il nuovo istituto della “titolarità territoriale”
“D’ora in avanti – denuncia d’Errico – tutti i neo-assunti finiranno in un ‘ruolo’ regionale, all’interno del quale potranno scegliere solo un ambito (ed un albo) territoriale (come gli insegnanti di religione, che operano nei limiti di una diocesi). A questo punto dovranno iniziare a fare la ‘questua’ dai dirigenti scolastici di quell’ambito per ottenere, previo colloquio, il posto in un istituto: quest’incarico avrà durata triennale che, se non riconfermato, obbligherà al ritorno nel ‘limbo’ territoriale”.
“E chi non verrà ‘scelto’ – aggiunge d’Errico – rimarrà a disposizione sul’intero territorio a fare solo supplenze e sostituzioni”.
“in sostanza – prosegue ancora l’Unicobas – con l’ ‘organico funzionale’ ognuno diventerà titolare “in una rete di scuole” dalla quale i dirigenti pescheranno il loro ‘team’. Non esisteranno più vincoli di graduatoria, né diritti acquisiti e in tal modo i docenti diventeranno gli unici nel settore pubblico a non avere più diritto alla titolarità sul posto di lavoro. Non solo, ma a questo punto, la mobilità sarà completamente decontrattualizzata”.
Ci sono poi molte altre questioni per le quali secondo l’Unicobas è necessario scioperare, a partire dalla eliminazione delle garanzie contrattuali per arrivare al meccanismo sulla premialità e ai “super poteri” dei dirigenti scolastici contenuti nel disegno di legge.
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