In questi giorni i Dirigenti stanno individuando nei loro Istituti un docente a T.I. che ricopra per il triennio 2015-18 la funzione di Animatore digitale. Indubbiamente la nuova figura ha la funzione di superare , il “particulare” che ha caratterizzato in questi anni l’azione delle scuole. Queste, grazie al supporto, soprattutto delle Figure Strumentali per le Tic, sono riuscite ad elaborare progetti, realizzare e gestire siti web e quanto altro.
Sempre però, circoscritte e quindi rivolte alla loro utenza. Da qui la natura frammentaria, locale volontaristica, dove era assente un’azione strategica, di sistema . Spesso queste isole felici, sono risultate degli interessanti laboratori che hanno contribuito a definire il Piano Nazionale Scuola Digitale. Ora si cambia registro!
L’azione diventa espressione di un progetto nazionale, che per diventare realmente efficace deve prevedere un piano di formazione (si parla di almeno 50 ore. Si spera che la maggior parte sia online) basato su progetti, possibilmente espressione di reti di scuole da presentare entro il 16 dicembre. Tutto questo non è irrilevante.
L’Animatore Digitale sarà sempre consapevole (mi auguro che sia così) di essere supportato da una serie di servizi, da un’organizzazione che supera l’orizzonte del proprio Istituto. Ma esistono delle criticità! La prima risiede nella replicazione di una condizione: la solitudine. La stessa che ha sperimentato la Figura Strumentale. Infatti chi ha assunto in questi anni funzione, ha ricevuto la sensazione di essere un’avanguardia troppo avanzata , una monade, non sempre compresa e sostenuta nella sua progettualità. Ora c’è il rischio di “ripetere lo stesso film”.
Il programma del Piano nazionale Scuola Digitale è qualitativamente interessante, ben articolato in grado di creare quei necessari punti di rottura con prassi consolidate, ma ormai superate. Ma tutto questo è affidato al solo Animatore Digitale che per quanto supportato dall’istituzione, dal confronto con i colleghi anche attraverso apposite piattaforme o semplicemente nelle pagine dei Social Network, dovrà gestire, resistenze altrui e frustrazioni proprie. La soluzione: allargare la platea degli animatori digitali per Istituto, scegliendone almeno uno per plesso. In questo modo si costituirà una ” piccola squadra”, la cui azione sicuramente potrà essere più efficace.
In attesa di quest’apertura, le scuole in cui è presente anche la Figura strumentale per le Tic, dovrebbero guardare altrove, individuando un docente che non ricopre quest’ultima funzione. In questo modo si potrà fare affidamento in questa fase su due persone, che caratterizzandosi per un’intesa professionale potranno fare meglio del singolo.
La seconda criticità sta nel compenso. Se si leggono tutte le incombenze che sostanziano il profilo dell’Animatore Digitale (settimana digitale, elaborazione progetto formazione, formazione, realizzazione del progetti…) c’è da far tremare i polsi. Chi lo farà gratis o solo per 400-700 € lordi annui, che configurandosi come compenso da lavoro straordinario avranno una tassazione del 48%?
Siamo alle solite! Si vogliono fare “le nozze con i fichi secchi”. Ma l’Amministrazione è ben cosciente che a questa cerimonia saranno tanti a partecipare. Questa è la sua forza e contemporaneamente la nostra debolezza.
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