Arrivano otto milioni e 400mila euro per l’attività degli animatori digitale nelle scuole.
A stanziarli è il Miur, tramite il decreto firmato dalla ministra Valeria Fedeli, che il 16 maggio ha annunciato il finanziamento a Bergamo, nel corso dell’evento “Verso gli Stati Generali della scuola digitale”.
I fondi stanziati serviranno a finanziare la formazione degli insegnanti, ma anche per la produzione di contenuti per le scuole certificati e riconosciuti.
La cifra non sembra altissima: suddivisa per le circa 8.400 scuole autonome, significa che mediamente ognuna riceverà mille euro. Una cifra, non alta per la verità, che ogni scuola potrà comunque gestire in autonomia.
Come conferma anche Viale Trastevere: il provvedimento – scrive il Miur – fa parte delle azioni di attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale (#PNSD) lanciato a ottobre del 2015. Grazie agli 8,4 milioni stanziati, ogni scuola riceverà 1.000 euro che potranno essere utilizzati, tra l’altro, per organizzare attività e laboratori, per formare la comunità scolastica sui temi del #PNSD, per creare o migliorare ambienti di apprendimento integrati, per l’ammodernamento di siti internet, per la diffusione di una cultura digitale, stimolando soprattutto la partecipazione e la creatività delle studentesse e degli studenti.
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“Crediamo molto nel ruolo degli animatori digitali – ha sottolineato la ministra – e nell’importanza di seminare l’innovazione in ogni scuola”.
Il convegno di Bergamo è stato l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione del Piano nazionale di scuola digitale e ancheper annunciare l’avvio, nei prossimi mesi, di una piattaforma pensata per favorire la comunicazione e il confronto tra gli animatori digitali, anche per consentire una più facile progettazione delle attività legate al Piano.
“La piattaforma – ha proseguito Fedeli – servirà anche per consentire agli animatori di fare ‘comunità’, di parlare meglio e più frequentemente con il Ministero, di condividere esperienze”.
“Ci saranno nuovi investimenti e nuove azioni, nella consapevolezza che, con il Piano Nazionale Scuola Digitale, stiamo ponendo le basi per un cambiamento sistemico che riguarda i tempi, i modi e gli spazi della scuola, il rinnovamento pedagogico”, ha concluso Fedeli.
“Il digitale interviene trasversalmente a tutto il sistema educativo, è un campo gravitazionale che traina e informa ogni processo, ma che deve essere governato”.
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