Nella 68^ Giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro e di malattie professionali, promossa dall’Anmil, il presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, Franco Bettoni, lancia una sfida: “Dimezzare le vittime” nei prossimi cinque anni.
“Il dramma delle vittime degli incidenti sul lavoro ancora oggi ferisce la nostra società. Garantire a tutti la possibilità di lavorare in un ambiente sicuro è scelta di civiltà”, afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio per la celebrazione annuale.
Va perseguita prima di tutto “la cultura” della sicurezza, sostiene il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che assicura l’impegno a potenziare prevenzione e controlli, anche facendo entrare in campo nuovi ispettori con “un rafforzamento del personale” dell’Ispettorato nazionale del lavoro già previsto in legge di bilancio. Le morti nei cantieri, nelle fabbriche, nei campi, che sempre più riguardano giovani e anziani, vanno fermate, è l’appello unanime. La salute e la sicurezza sul lavoro sono, infatti, “una priorità per il futuro del nostro Paese e per le nuove generazioni”, premette Bettoni, lanciando la proposta che sottende anche un “grande patto collaborativo” tra istituzioni, imprese e parti sociali.
“A partire dal ministero del Lavoro e dall’Inail, proponiamo che si lavori ad un progetto di ampio respiro con l’obiettivo di dimezzare gli infortuni e le morti sul lavoro nell’arco dei prossimi cinque anni”- dice Bettoni- “utilizzando l’avanzo Inail in formazione” vera e concreta, che parta dai banchi di scuola, e investendo sull’attività ispettiva.
Dunque ancora una volta anche su questo tema tanto delicato ci si rivolge alla scuola che si faccia educatrice e veicolo di formazione anche per evitare i morti sul lavoro.
Una proposta che viene accolta dal ministero: “Lavoriamo ad un piano quinquennale che punti a dimezzare le vittime rispetto ai numeri attuali”, afferma il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, intervenendo all’iniziativa in Campidoglio.
Altro obiettivo quello di facilitare il reinserimento lavorativo di chi è rimasto invalido: con il rafforzamento dei centri per l’impiego “che stiamo realizzando ci saranno, senza dubbio, anche nuovi strumenti per il collocamento mirato di queste persone”, assicura Di Maio. E, poi, con il nuovo Codice del lavoro, che il vicepremier intende portare alla luce entro fine anno, “aggiorneremo” anche la normativa in tema di assicurazione per infortuni sul lavoro e malattie professionali, “attualmente contenuta nel Testo unico del 1965, che ha oltre 50 anni”.
Sulla base degli ultimi dati Inail, quest’anno tra gennaio ed agosto sono state presentate 419.400 denunce di infortunio (in leggero calo rispetto allo stesso periodo 2017, -0,6%), di cui 713 casi mortali (31 in più rispetto ai 682 dello stesso periodo 2017, +4,5%). Aumento dovuto soprattutto all’elevato numero di decessi avvenuti ad agosto (92 rispetto ai 51 di agosto 2017), quando ci sono stati il crollo del ponte Morandi a Genova e gli incidenti stradali in Puglia, che hanno provocato la morte di braccianti stranieri a Lesina e Foggia.
Quello della salute e sicurezza è un tema caro ai sindacati, a cui hanno dedicato anche lo scorso Primo maggio. “Dall’inizio dell’anno tre morti al giorno sul lavoro. Bisogna fermare questa strage”, afferma la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, invitando a raccogliere il monito del Capo dello Stato.
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