A Vito Scafidi, lo sfortunato 17enne che il 22 novembre del 2008 ha perso la vita a seguito dell’improvviso cedimento del controsoffitto dell’aula del liceo Darwin di Rivoli, il ministero dell’Istruzione intitolerà un istituto: a rivelarlo alla famiglia, a due giorni dal primo anniversario della morte del ragazzo, è stato direttamente il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini: all’incontro, avvenuto in forma privata a Pianezza, nella casa della famiglia Scafidi, il responsabile dell’Istruzione italiana ha assicurato che la prossima scuola che sorgerà nella località piemontese sarà intitolata proprio alla memoria del ragazzo.
“Durante l’incontro – ha spiegato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, Giuseppe De Sanctis, anche lui presente all’incontro assieme al dirigente scolastico del liceo Darwin, Maria Torelli, e il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta – abbiamo parlato di intitolare a Vito Scafidi il nuovo istituto che sorgerà a Rivoli e che comprenderà indirizzi diversi: sarà un modello per le altre scuole in fatto di sicurezza e l’Inail ha già erogato 2 milioni euro“.
La notizia è stato confermata anche dallo stesso ministro Gelmini: “Sono felice che si possa intitolare a Vito il nuovo istituto d’istruzione superiore – ha dichiarato il ministro in una nota – Ogni volta che ricordo quanto è successo l’anno scorso, è un colpo al cuore ma quest’anno non è passato inutilmente. Si è fatto molto per la sicurezza dell’edilizia scolastica in Italia e si continuerà a fare di tutto per mettere in sicurezza tutti gli istituti. Un pensiero particolare va alla famiglia di Vito che ha dimostrato, in questo anno, grande dignità e grande compostezza nel dolore”.
Secondo associazioni, sindacati e rappresentanti degli studenti lo Stato avrebbe tuttavia fatto ben poco per migliorare la situazione dei rischi legati agli edifici non a norma: sarebbero migliaia i plessi ancora inadeguati. In base ad un recente monitoraggio nazionale realizzato dalla Cisl Scuola risulta che ad oggi la sicurezza delle scuole è ancora lontana dal compiersi: l’anagrafe degli edifici scolastici, avviata nel lontano 1996, non è stata ancora completata; i dati riferiti all’80% certificano che la metà delle scuole, una su due, non risulta a norma ponendo seri problemi di illegalità.