Il 2024 sarà un anno bisestile: come accade infatti da più di 2mila anni tutti (o quasi) gli anni espressi con un numero divisibile per 4 sono bisestili, ossia hanno un giorno in più del normale, 366 invece di 365.
Il 366-esimo giorno viene aggiunto al mese di febbraio che in tal modo viene ad avere 29 giorni anziché 28.
Come si sa la questione è legata al fatto che l’anno solare non è esattamente uguale all’anno del calendario: la terra impiega infatti un po’ di più di 365 giorni a ruotare intorno al sole e così, all’epoca di Gilio Cesare si decise di aggiungere ogni 4 anni un giorno al mese di febbraio per “allineare” l’anno solare con il calendario civile.
Per la verità, però, neppure questa correzione bastò in quanto un giorno in più ogni 4 anni corrisponde a 6 ore all’anno, mentre il tempo di rotazione della Terra intorno al sole è di 365 giorni 5 ore e 48 minuti e 46 secondi: 11 minuti e 14 secondi di differenza che nel corso dei secoli si trasformarono in un bel po’ di giorni, tanto che nel 1581 il Papa Gregorio XIII promosse una riforma del calendario giuliano introducendo una nuova regola.
Fu stabilito infatti di diminuire il numero di anni bisestili all’interno di un ciclo di 400 anni, considerando non bisestili gli anni multipli di 100 ma non di 400 (in pratica 1700, 1800 e 1900 non furono bisestili, mentre lo furono 1600 e 2000).
Resta il fatto che da Giulio Cesare in avanti gli anni bisestili hanno goduto di cattiva fama proprio perché legati al giorno in più di febbraio, e febbraio per i Romani era considerato un mese particolarmente sgradevole.
Ancora oggi, peraltro, si dice spesso “anno bisesto, anno funesto”.
Ma si tratta, ovviamente, di modi di dire e di “leggende” senza alcun fondamento: d’altronde basta dare uno sguardo alla storia recente del nostro Paese per rendersi conto che ci sono stati anni bisestili fortunati e anni non bisestili sfortunatissimi.
Nel 1966 e nel 2002 la squadra azzurra di calcio venne clamorosamente e inopinatamente eliminata dalla Corea del Sud nei campionati mondiali: né l’uno, né l’altro anno erano bisestili; al contrario gli azzurri si laurearono campioni europei in una anno bisestile, il 1968.
Per la verità gli azzurri vinsero anche gli Europei del 2020 che però si svolsero di fatto l’anno successivo a causa della emergenza covid.
Alle Olimpiadi, alcune straordinarie prestazioni nella velocità si ebbero in due anni bisestili: Berruti nei 200 piani a Roma (1960) e Mennea nella stessa specialità a Mosca (1980).
E se ci spostiamo sul terreno della scienza, dobbiamo ricordare che uno dei pochi italiani premiati con il Nobel è stato Carlo Rubbia, esattamente nel 1984, anno bisestile.
D’altronde i numerologi fanno osservare che 2024 è un numero del tutto particolare.
Prendiamo tutti i numeri interi da 2 a 9 ed eleviamo ciascuno di essi al cubo e poi facciamo la somma: il risultato è esattamente 2024.
Cioè
23 + 33 + 43 + 53 + 63 + 73 + 83 + 93
I numerologi dicono che questa sia una proprietà talmente curiosa e rara da far pensare che l’anno che sta iniziando sarà un anno particolarmente interessante (ma non sappiamo con certezza se lo sarà nel bene o nel male).
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