Le misure previste dal “decreto dignità” per i diplomati magistrale prevedono che i docenti che già hanno prestato servizio con riserva nel 2017/18 si vedranno revocare quanto prima l’incarico che verrà convertito in supplenza fino al 30 giugno.
Concorso straordinario per tutti
In corso d’anno, poi, verrà bandito un concorso straordinario al quale i diplomati magistrale potranno accedere con un punteggio particolarmente elevato relativo al servizio prestato.
Nel concreto il meccanismo dovrebbe garantire a tutti la soluzione definitiva del problema.
A questo punto però si pone una questione: i docenti che supereranno il concorso straordinario e che hanno già avuto la conferma in ruolo al termine dell’anno scolastico 2017/18 dovranno ripetere l’anno di prova nel 2019/20?
Il dubbio è del tutto legittimo.
Anno di prova bis? Pittoni (Lega) dice di no
Sul punto interviene sulla sua pagina Facebook il senatore della Lega Mario Pittoni, presidente della Commissione Cultura del Senato: “Ai vertici del ministero dell’Istruzione si è effettivamente ragionato sulla possibilità di assegnare un punteggio speciale per il superamento dell’anno di prova. Le verifiche tecniche hanno però avvalorato le perplessità sulla supervalutazione del servizio prestato in forza di una nomina poi revocata in applicazione di una sentenza che ha annullato la procedura di conferimento”.
“Tuttavia – aggiunge Pittoni – stiamo lavorando a un meccanismo che, se supererà le verifiche in corso, potrebbe consentire di salvare l’anno di prova, senza provocare contenziosi a catena”.
Insomma, non c’è ancora nessuna certezza ma diciamo che c’è la volontà dei Ministero di evitare ai diplomati magistrale il curioso “privilegio” di dover replicare l’anno di prova per questioni meramente tecnico-burocratiche.