Attualità

Anno di prova docenti 2024, presentata informativa sulla bozza di nota annuale: eliminata esperienza del “visiting”

Il 25 novembre 2024, come riportato da un comunicato di Flc Cgil, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha convocato le organizzazioni sindacali per illustrare la bozza di nota annuale con le indicazioni sul percorso di formazione e prova per l’a.s. 2024/2025.

L’impianto del percorso formativo che prevede in tutto un impegno pari a 50 ore distinte in 4 fasi:

  1. incontri propedeutici e di restituzione finale (6 ore);
  2. laboratori formativi (12 ore);
  3. peer to peer ed osservazione in classe (12 ore);
  4. formazione online (20 ore).

L’impostazione ricalca quello degli anni passati, salvo poche innovazioni.

Le 12 ore di laboratorio riguarderanno moduli formativi su Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico e Nuove competenze e nuovi linguaggi, ovvero le linee di investimento 2.1 e 3.1 della Missione 4, Componente 1 del PNRR, secondo quanto previsto dal DL 19/2024.

L’esperienza del “visiting”, che fino allo scorso anno era proposta in alternativa ai laboratori, viene eliminata.

I docenti coinvolti nel percorso di formazione e prova dovranno svolgere e registrare le attività formative delle 12 ore di laboratori sulla piattaforma “Scuola futura”, disponibile al link https://scuolafutura.pubblica.istruzione.it/.

Sono tenuti al periodo di formazione e prova i docenti:

  • al primo anno con incarico a tempo indeterminato;
  • per i quali sia stata richiesta la proroga del periodo di formazione e prova o che debbano ripeterlo per mancato superamento;
  • per i quali sia stato disposto il passaggio di ruolo;
  • vincitori di concorso, che abbiano l’abilitazione all’insegnamento;
  • assunti a tempo determinato da GPS sostegno I fascia.

Non sono tenuti al periodo di formazione e prova i docenti che lo abbiano già superato positivamente nello stesso grado di scuola e si trovino in una delle seguenti posizioni:

  • rientro in un precedente ruolo;
  • passaggio di cattedra;
  • già immessi in ruolo con riserva e nuovamente assunti per il medesimo ordine o grado;
  • trasferiti da posto comune a sostegno e viceversa nell’ambito del medesimo grado.

Servizio minimo richiesto per superare il percorso di formazione e prova

È pari ad almeno 180 giorni nel corso dell’anno scolastico, di cui almeno 120 giorni per attività didattiche.
Rientrano nei 180 giorni: tutte le attività connesse al servizio scolastico, compresi i periodi di sospensione delle attività didattiche, esami e scrutini ed ogni impegno di servizio, ad esclusione del congedo ordinario e straordinario e le aspettative. Computato il 1° mese di astensione obbligatoria per gravidanza.
Rientrano nei 120 giorni: i giorni effettivi di insegnamento, quelli impiegati presso la sede di servizio per ogni attività preordinata al migliore svolgimento dell’azione didattica, ivi comprese quelle valutative, progettuali, formative e collegiali.
I 180 giorni di servizio e i 120 giorni di attività didattica sono proporzionalmente ridotti per i docenti con prestazione o orario inferiore su cattedra o posto.

Tutor

Ogni docente in formazione è affiancato da un tutor con compiti di collaborazione e supervisione professionale.

Le richieste di Flc Cgil

Sono state avanzate specifiche richieste su questioni di competenza delle due Direzioni del Ministero presenti, Ordinamenti scolastici e Personale.

  • comprendere la giornata del sabato nelle scuole che applicano la settimana corta o il giorno libero ai fini del conteggio di 120 giorni di attività didattica, per consentire l’assolvimento del percorso di formazione e prova per i tanti docenti assunti da concorso PNRR ad anno scolastico avviato;
  • consentire ai docenti destinatari di nomina giuridica nell’a.s. 2024/2025 ed economica del 2025/26 che siano in servizio sino al 30/6 al 31/8, sullo stesso ordine di scuola, di svolgere il percorso di formazione e prova;
  • Individuare strumenti che senza intaccare le 150 ore del “diritto allo studio” possano consentire ai docenti vincitori di concorso PNRR non ancora abilitati di seguire i percorsi formativi abilitanti, considerando che in molte regioni i permessi messi a disposizione dei lavoratori risultano insufficienti a garantire la fruizione del diritto.

Redazione

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