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Anno europeo del volontariato, seminario a Riccione

Il seminario, che è tenuto dal 17 al 19 ottobre, ha visto la presenza di circa 100 dirigenti scolastici che hanno confrontato esperienze e prospettive del volontariato tra i banchi di scuola nell’anno in cui la Commissione europea ha voluto rendere omaggio all’opera dei volontari, facilitare il loro lavoro e incoraggiare altri ad impegnarsi al loro fianco.

La tre giorni è stata aperta da Marcello Limina, Direttore Generale Affari Internazionali del Ministero dell’Istruzione, e Stefano Versari, Vice Direttore Generale reggente l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna. La prima sessione ha visto le relazioni fondative di Ivo Colozzi, professore ordinario di Sociologia dell’Università di Bologna, eStefano Zamagni, presidente Agenzia del Terzo Settore.
Colozzi ha evidenziato come il volontariato non possa essere letto solo come fenomeno funzionale o strumentale ma, al contrario , come esso costituisca una espressione “politica” nella quale i volontari sono “portatori di una visione della società e del suo sviluppo diversa da quella affermatasi nella modernità”.
Aspetto questo approfondito anche da Zamagni che ha incentrato la propria riflessione sui beni relazionali, sul capitale sociale e sulle connesse abilità relazionali.
Secondo questa prospettiva compito della scuola è proprio quello di educare alla pienezza della cittadinanza che implica la dimensione della pro socialità e del volontariato come reciprocità. “Del resto – ha commentato Stefano Versari – sono molte le esperienze di incontro fra il mondo della scuola ed il volontariato. E’ importante che queste esperienze si rafforzino e si diffondano perché l’azione del donarsi porta con se una dimensione educativa essenziale per gli studenti: una dimensione di cui i nostri giovani hanno sempre più bisogno di fare esperienza concreta.
Giancarlo Rovati, ordinario di sociologia alla Cattolica di Milano, ha presentato un’interessante analisi che smentisce quanti teorizzano l’eclissi della dimensione del volontariato fra i giovani. Se infatti è vero che il numero assoluto di volontari nella classi d’età 14 – 30 anni è in diminuzione, ciò dipende dal fatto che è in diminuzione la popolazione giovane in quanto tale. A ciò si deve aggiungere che, in percentuale sul totale della popolazione delle diverse classi d’età, i giovani segnalano un aumento della propensione all’azione volontaria ed al dono.
Nel corso del seminario, che ha visto approfondimenti tematici riferiti agli aspetti progettuali, giuridici, ed esperienziali del volontariato, è stato possibile un significato confronto sulle molteplici potenzialità del rapporto tra scuola e volontariato nell’ottica di una diretta esperienza di cittadinanza che connette territorio, formazione, costruzione di capitale sociale.
Aluisi Tosolini

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