Categorie: Attualità

Anno scolastico 2017/2018, tutte le novità dalla scuola primaria alle superiori

Il nuovo anno scolastico 2017/2018 sta per iniziare ufficialmente con il ritorno a scuola dei docenti fra venerdì 1 e lunedì 4 settembre (in realtà già alcuni docenti sono rientrati a fine agosto).

Ma dal 5 settembre, giorno in cui rientreranno in aula gli studenti di Bolzano, inizia il nuovo anno anche per gli alunni, che vedranno però alcune novità, in virtù dei decreti attuativi alla legge 107 approvati lo scorso maggio.

Scuola Primaria

Per quanto riguarda la scuola elementare, la legge 107 non presenta delle novità sostanziali. Per quanto riguarda la valutazione restano i voti, ma saranno affiancati da una specifica certificazione delle competenze.
Per quanto riguarda la bocciatura, la non ammissione è prevista solo in casi eccezionali e con decisione unanime dei docenti della classe.
Un’altra piccola novità per la scuola primaria riguarda il Test Invalsi, ovvero anche i bambini delle scuole elementari avranno a che fare con una prova in lingua inglese nel test Invalsi a loro dedicato, mettendo sin dalla scuola primaria i bambini alle prese con l’inglese.

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Scuola Media

La scuola secondaria di primo grado presenta invece delle novità più rilevanti: prima di tutto parliamo della prova Invalsi, che non sarà più svolta nell’ambito dell’esame finale del I ciclo.
L’art. 7 infatti dice che l’Invalsi effettuerà, nella classe terza della scuola secondaria di primo grado, rilevazioni nazionali attraverso prove standardizzate, computer based, volte ad accertare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti in italiano, matematica e inglese in coerenza con le indicazioni nazionali per il curricolo. Tali prove si svolgeranno entro il mese di aprile (quindi non più a giugno) e la relativa partecipazione rappresenta requisito di ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione.
Pertanto, lo svolgimento delle prove sarà necessaria per essere ammessi all’esame di terza media, ma il voto della prova non farà più media.
Gli alunni risultati assenti per gravi motivi documentati, valutati dal consiglio di classe, svolgeranno una sessione suppletiva per l’espletamento delle prove.

Per quanto riguarda lo svolgimento dell’esame di Stato di terza media, ci sarà una commissione d’esame presso ogni istituzione scolastica, articolata in sottocommissioni per ciascuna classe terza, composta dai docenti del consiglio di classe.

Per ogni scuola svolge le funzioni di Presidente il dirigente scolastico, o un docente collaboratore del dirigente, in caso di assenza o impedimento o di reggenza di altra istituzione scolastica.

L’esame sarà costituito da tre prove scritte e un colloquio, valutati con votazioni in decimi. La commissione d’esame predispone le prove d’esame ed i criteri per la correzione e la valutazione.

Le prove scritte saranno articolate nel seguente modo:

  • prova scritta di italiano o della lingua nella quale si svolge l’insegnamento;
  • prova scritta relativa alle competenze logico matematiche;
  • prova scritta, relativa alle competenze acquisite, articolata in una sezione per ciascuna delle lingue straniere studiate.

Il colloquio è finalizzato a valutare le conoscenze descritte nel profilo finale dello studente secondo le Indicazioni nazionali, con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, nonché il livello di padronanza delle competenze di cittadinanza, delle competenze nelle lingue straniere. Per i percorsi ad indirizzo musicale, nell’ambito del colloquio è previsto anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento.

Scuola Superiore

In realtà, la vera novità per scuola secondaria di II grado entrerà a regime l’anno scolastico 2018/2019, quando sarà attivo il nuovo Esame di Stato, che vedrà l’abbandono del quizzone e una rilevanza dell’attività di alternanza scuola lavoro, che diverrà materia d’esame orale.
Per il momento, possiamo dire che quest’anno i progetti di alternanza scuola lavoro saranno completamente a regime: è il terzo anno infatti, come previsto dalla riforma della Buona Scuola, in cui vengono coinvolti anche i licei per 200 ore complessive mentre i professionali arrivano a 400 ore, con una previsione di circa 1,5 milioni di studenti che usciranno dalle aule.

 

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Fabrizio De Angelis

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