Al di là le dichiarazioni cariche di ottimismo del ministro Patrizio Banchi, il nuovo anno scolastico si sta aprendo con i problemi di sempre, con l’aggravante che alcune questioni legate alla pandemia sono ben lontane da una soluzione.
Per esempio in materia di green pass ci sono ancora diversi nodi da sciogliere.
Con il decreto legge 111 il Governo ha provato a mettere qualche punto fermo ma i dubbi sono ancora tanti.
Al momento, per il personale non statale che pure accede in modo continuativo ai locali della scuola (basti pensare agli assistenti all’autonomia o agli esperti esterni che a vario svolgono attività di supporto alla didattica), non è previsto alcun tipo di controllo.
Per la verità nei giorni scorsi fonti ministeriali avevano fatto sapere che si sta già lavorando per una modifica del testo del decreto, ma gli ultimi eventi politici fanno sorgere qualche dubbio sulla possibilità che l’operazione possa andare a buon fine: al Senato, nel corso dell’esame del decreto sul green pass di fino luglio, la Lega ha votato alcuni emendamenti presentati da Fratelli d’Italia creando non poco imbarazzo all’interno della maggioranza.
Senza considerare che i rapporti fra il Ministro e i sindacati non sembrano affatto tranquilli a partire dal problema del rinnovo contrattuale che non tarderà ad esplodere nelle prossime settimane se il Governo non riuscirà a dare risposte rassicuranti alle parti sociali.
Nella giornata dell’8 settembre i sindacati sono stati convocati presso il Ministero proprio per iniziare a discutere sull’atto di indirizzo necessario per dare avvio alla trattativa vera e propria. L’incontro è stato assolutamente interlocutorio e i tecnici del Ministero non sono stati neppure in grado di assicurare sulla intenzione del Governo di stanziare altri fondi per il rinnovo contrattuale.
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