I disturbi del comportamento dell’alimentazione, come anoressia e bulimia, si sviluppano sempre più precocemente: il suo insorgere è infatti già anticipato ad 8-9 anni.
Ma docenti e genitori non si debbono allarmare: l’insorgere anticipato del disturbo comporta anche più possibilità di guarigione. Tanto è vero che nella metà dei casi viene curato completamente. Le indicazioni giungono risultato da uno studio del Bambino Gesù.
Dopo aver ricordato che “le forme più gravi di questi disturbi colpiscono rispettivamente circa lo 0,9% e l’1,5% di giovani e giovanissimi e tra le malattie psichiatriche sono le sindromi che fanno registrare il più alto tasso di mortalità”, l’ospedale pediatrico romano si sofferma sul fatto che la maggiore diffusione può essere attribuita sia all’abbassamento dell’età puberale sia alla massiccia esposizione a modelli cosiddetti ‘adultizzanti’.
“Oggi i bambini sono bombardati da stimoli che contribuiscono a sostenere un’immagine di magrezza eccessiva sostanzialmente irraggiungibile. Quando questi stimoli si intrecciano con una personalità già insicura o arrivano in una particolare fase evolutiva possono incidere sull’insorgenza del disturbo” spiega Valeria Zanna, Psichiatra dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Ma contrariamente a quello che comunemente si pensa, anoressia e bulimia non colpiscono solo il genere femminile, ma anche quello maschile: il rapporto è di circa 9 a 1, ma il numero dei maschi, soprattutto in età prepuberale, è in aumento. Nel caso dell’anoressia nervosa il rischio di morte è 5-10 volte maggiore di quello di persone sane della stessa età e sesso. Negli ultimi anni si è registrato anche un aumento dei casi di bulimia e di disturbo da alimentazione incontrollata. Quest’ultimo, chiamato anche bingeeating, interessa circa 3,5% di ragazzi e ragazze. Nel 40-50% dei casi, quando il trattamento si basa sulle indicazioni delle linee guida internazionali ed è condotto da una équipe multidisciplinare integrata, la guarigione è completa. Questa percentuale aumenta nei casi a esordio anticipato.
Secondo Simone Pampanelli, medico endocrinologo del Centro Disturbi del comportamento alimentare (Dca) della Regione Umbria, il mondo in cui vivono i ragazzi “è sempre più digitale e globalizzato, e questo può confonderli con falsi miti relativi a programmi rapidi di dimagrimento, diete ‘estreme’, diete fai da te”. Il medico lo ha detto, il 5 ottobre, nel corso di un incontro in Expo al Vivaio Scuola “per presentare i possibili rischi di drastiche diete, autogestite e non controllate”.
Intanto, dalla Campania giungono dati preoccupanti sull’obesità: il 6% dei bambini delle Regione, tra gli 8 e i 9 anni, è severamente obeso; i bimbi campani affetti da obesità grave sono 23.059, quelli obesi 82.080 e i sovrappeso 103.841.
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