Il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, a proposito del diffondersi delle occupazioni di scuole per un ritorno in sicurezza sui banchi, ha fatto sapere: “Spero che quello che sta succedendo in alcuni licei non sia replicato altrove e che venga ripristinata quanto prima la legalità. Gli studenti dei quali abbiamo apprezzato il desiderio di tornare a scuola in presenza, cosa per la quale le scuole hanno duramente lavorato in questi mesi, devono continuare a essere responsabili. Il rientro a scuola non può diventare motivo di scontri e assembramenti pericolosi.
“Esistono molti modi per manifestare preoccupazione o per contribuire al dibattito e sicuramente le occupazioni non sono tra questi. Ci sono ancora problemi da risolvere come quello del trasporto pubblico locale ma il perdurare della pandemia non ci permette passi falsi o leggerezze che potremmo pagare duramente. Ai ragazzi dico: parliamone pacificamente, senza occupazioni o forzature. Vogliamo tutti la stessa cosa e cioè tornare a scuola in sicurezza e rimanerci”.
Per quanto invece riguarda il problema relativo agli esami di Stato, attorno a cui il dibattito si sta facendo anche acceso, Giannelli, su SkyTG24, ha dichiarato: “Credo che rispetto all’anno scorso si possa pensare a un esame più consistente. Al momento è prematuro identificare un format, ma per il momento è ipotizzabile almeno una prova scritta oltre a quella orale. Dipende molto anche dal piano vaccinale: se potessimo contare su una vaccinazione diffusa per quell’epoca sarebbe diverso”.
Per quanto riguarda invece le prove Invalsi, che sembra si vogliano abolire del tutto, Giannelli è stato chiaro: “Sono assolutamente contrario all’ipotesi di mettere da parte le prove Invalsi, perché servono a valutare lo stato di salute del sistema educativo e non gli studenti, sarebbe un grave errore non farle. C’è un ritardo nell’apprendimento delle nozioni che è un po’ più facile da recuperare, poi c’è un ritardo sulla crescita psico-razionale, che colpisce di più le frange più piccole. Queste però sono state quelle più tutelate nel nostro Paese, oggi c’è il rientro a scuola delle superiori al 5°%, però tutte le altre fasce hanno sostanzialmente frequentato”.