L’intervista rilasciata da Annamaria Furlan alla Stampa ha suscitato qualche perplessità e non poche polemiche. In estrema sintesi la segretaria nazionale della Cisl ha detto che il suo sindacato non è disponibile a fare da sponda ai Cobas sullo sciopero degli scrutini (e fin qui nulla di strano) ma ha anche aggiunto che sulla questione dei maggiori poteri ai dirigenti scolastici si può discutere.
E così nella giornata di domenica molti docenti hanno inondato i gruppi e pagine Facebook protestanto e incitando alla restituzione della tessera del sindacato della Furlan.
Meno bellicosa, ma ironica e pungente la presa di posizione dell’Anp di Giorgio Rembado che prende atto della “apertura, perfino sorprendente nei termini utilizzati, sui maggiori poteri previsti per i dirigenti scolastici dal DdL Buona Scuola”.
“Benvenuta, cara Anna Maria – ironizza l’Anp- nel club dei sostenitori dei presidi. Sia pure in ritardo e contraddicendo le posizioni tenute fino ad ora, la Cisl sembra finalmente accettare le tesi che Anp ha sempre sostenuto. E proprio perché le abbiamo sempre sostenute, noi non siamo contrariati che altri decidano di aderirvi. Purché non si perda di vista chi è sempre stato su quella linea e chi vi si è accostato sulla via di Damasco”.
E poi una domanda imbarazzante: “Ma è chiaro alla Cisl ed al suo segretario generale che i maggiori poteri ai presidi devono includere almeno tutto quel che è rimasto nel disegno di legge 2994 dopo il passaggio in Commissione, e cioè facoltà assunzionale, titolarità primaria della valutazione, responsabilità per la premialità al merito?”
Con una conclusione che ha il sapore della sfida: “Benvenuta Cisl, ovviamente nell’attesa di comportamenti conseguenti su tutti gli altri dossier aperti nel cantiere delle riforme che riguardano le scuole ed i loro dirigenti”.
Anche se,in realtà, a chiarire (e a delimitare) il senso delle dichiarazioni di Annamaria Furlan ci ha già pensato il segretario della Cisl-Scuola che ha ribadito che sulla questione dei poteri dei dirigenti scolastici non c’è nessun ripensamento; secondo Scrima le disposizioni contenute nel ddl su questo punto vanno semplicemente cancellate.