In un post facebook di una dirigente ANP si legge, con ogni evidenza, il timore che la Ministra Fedeli possa decidere di arginare la discrezionalità dei Ds.
L’intervento di cui parliamo è autorevole, perché è stato scritto dalla Vicepresidente Nazionale ANP, per cui non si tratta di un semplice sfogo, ma riteniamo di un vero e proprio pensiero politico. In tale post facebook è scritto: “Arginare la “discrezionalità” della dirigenza è l’obiettivo dichiarato dei sindacati generalisti. Appena introdotta e neppure esercitata per mancanza di strumenti già si adoperano per azzerarla come il male della scuola. Non sarà che il danno viene dall’impossibilità loro di esercitare clientele se il sistema decolla? Dobbiamo ancora assistere al sacrificio di qualità ed efficienza della scuola per salvaguardare gli interessi del sindacato e della politica? Almeno non fingiamo che sia per il bene dei nostri ragazzi e per il futuro del Paese! Mi auguro che il nuovo Ministro non stia al gioco…”.
La Vicepresidente dell’ANP appare molto preoccupata da quello che potrebbe accadere nei prossimi incontri tra sindacati e Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, evidentemente ANP teme un accordo sulla mobilità volto ad arginare la discrezionalità della dirigenza a favore di criteri più oggettivi e trasparenti.
L’esponente dell’Associazione Nazionale Presidi si scaglia contro i sindacati, definiti generalisti, sostenendo che gli stessi sindacati si adoperano per azzerare la mobilità dei docenti su ambito, la relativa chiamata diretta dei docenti da ambito e la distribuzione del bonus del merito da parte del dirigente scolastico sulla base dei criteri del comitato valutazione, perché, sostiene sempre l’alta dirigente di ANP, il sistema scuola come concepito dalla legge 107/2015 , impedisce ai sindacati di esercitare clientele.
Il post che sembra assumere le sembianze di un vero e proprio comunicato, si conclude con l’augurio che il nuovo Ministro non si presti al gioco dei sindacati.
Quanto detto dalla Vicepresidente ANP, dimostra la delicatezza della situazione e mette in evidenza il fatto che la legge 107/2015 potrebbe realmente subire delle modifiche significative sulla base dell’accordo firmato il 30 novembre 2016 dal ministro Madia.
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