Abbiamo letto con molta attenzione il nuovo documento dell’ANP, stavolta condiviso da un grande numero di DS di tutta Italia. La principale richiesta che fanno è di essere finalmente equiparati agli altri dirigenti della Pubblica Amministrazione, cioè di andare a prendere uno stipendio attorno ai 10mila euro mensili, perché così lo stipendio sarebbe finalmente adeguato alle loro responsabilità. Ci permettiamo di dissentire, per diversi motivi. I principali sono che:
– di fronte allo sfascio della Scuola Pubblica, che è sotto gli occhi di TUTTI,
– di fronte a mancati aumenti salariali a tutti gli insegnanti,
– di fronte ai collaboratori ATA che prendono uno stipendio da fame,
– di fronte a scuole prive delle risorse più elementari, come sapone e carta igienica, ma traboccanti di LIM,
– di fronte a famiglie ed alunni trascinati nei progetti più assurdi e inutili, ma mai coinvolti davvero nella didattica,
– di fronte agli aggiornamenti più improbabili per i docenti, che mai comprendono davvero l’acquisizione di competenze reali nei processi di insegnamento/apprendimento e nella gestione delle classi reali (e non in quelle immaginate dai conferenzieri di turno che mai hanno messo piede in un Istituto Professionale, tanto per dirne una),
– e infine di fronte a questa BURLETTA di valutazione dei docenti, che equivale di fatto a scrivere i “buoni” e i “cattivi” alla lavagna
Ci chiediamo, davvero, con che coraggio davanti a tutto questo un dirigente pensi per prima cosa ad aumentarsi lo stipendio! Chi ragiona così, secondo noi Partigiani, incarna perfettamente il burocrate che ritiene che un’azienda andrà a gonfie vele solo se il capo è debitamente “motivato”. Peccato che dal documento ANP non traspaia la sia pur minima preoccupazione per tutto il resto della Scuola Pubblica e per i suoi quotidiani, veri problemi…
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