“Nelle pieghe di comunicazioni amministrative apparentemente tecniche si nasconde il più pesante taglio alle loro risorse mai operato negli anni nei confronti del sistema scolastico: nel corso degli ultimi cinque anni, cioè nell’arco di questa legislatura parlamentare, i fondi disponibili per il funzionamento delle scuole sono scesi ad un terzo o un quarto rispetto a quelli del 2001”. La pesante denuncia è della Anp, l’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola, tra le più rappresentative a livello di dirigenza scolastica, secondo cui proseguendo su questa strada “una morte annunciata attende le scuole italiane”.
Il giudizio dell’Associazione, guidata dal leader storico Giorgio Rembado, riguarda la scarsità di fondi con cui le scuole devono far quadrare i conti e la didattica: una riduzione che solo nel 2006 prevede in certi casi una riduzione di un terzo, ma in certe realtà scolastiche anche un dimezzamento, dei fondi assegnati lo scorso anni. “In molti casi – si legge nel duro comunicato emesso dall’Associazione dei presidi – quanto assegnato non basta neppure per pagare la tassa comunale sulla rimozione dei rifiuti. E per la didattica, per l’autonomia, per la qualità, cosa rimane?” Secondo l’Anp è evidente quindi che oggi, in piena campagna di elezioni politiche contraddistinta da grandi proclami sulla scuola, la realtà dell’istruzione pubblica in Italia è molto lontana “dalle parole e dalle promesse sul rinnovamento e l’investimento nella formazione: non si uccide così insieme con quello delle scuole, il futuro del nostro Paese”.
Dai calcoli fatti dalla Anp, i fondi di funzionamento di cui dispongono in media gli istituti pubblici italiani per il 2006 saranno ridotti dal 30% al 50% rispetto al 2005, ma si tratterebbe dell’ennesimo taglio. “Fatta pari a 100 la dotazione del 2001 nel corso degli anni i fondi sono stati così stanziati: nel 2002 l’80% del 2001 pari a 80; nel 2003 l’80% del 2002 pari a 64; nel 2004 come nel 2003; nel 2005 l’,80% del 2004 pari a 51,2; nel 2006 il 70% del 2005 pari a 35,8 nel migliore dei casi e il 50% del 2005 pari a 25,6 nel peggiore”.