Cristina Costarelli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma, lancia l’allarme abbandoni nella regione Lazio: “Gli effetti del Covid-19 si stanno vedendo già da ora in tema dispersione scolastica. Sono in aumento i casi di interruzione della frequenza tra gli studenti. E, secondo stime orientative in relazione alle numerose segnalazioni riferite agli ultimi mesi, il trend è in netta crescita rispetto agli anni precedenti nella maggior parte delle regioni d’Italia. Stiamo su una percentuale di quasi il 25% nel Lazio, ad esempio, dove come da altre parti i ragazzi stanno mostrando importanti disagi per situazioni di isolamento, depressione, ansia da prestazione e non solo. Diversi di loro non trovano più il coraggio e la forza di rientrare a scuola”.
Questa condizione di malessere diffuso, precisa ancora la vicepresidente Anp, si riversa pure sul corpo docente: “Parallelamente questo è altresì un discorso che si riversa sul corpo docente. Parecchi insegnanti stanno vivendo in una condizione di burn-out diffuso obbligati dalle costrizioni necessarie dell’emergenza sanitaria, e le criticità sono soprattutto perché rispetto al grande impegno profuso spesso i riscontri registrati si rivelano, di fatto, insoddisfacenti”.
Ricordiamo tuttavia che il Ministero dell’istruzione ha stanziato nel 2020 più di 66 milioni per il contrasto alle povertà educative tra interventi e progetti contro la dispersione, il potenziamento dell’offerta formativa, gli investimenti per garantire connessioni e pc a chi non li ha per la didattica a distanza, il ripristino di aule e strutture vandalizzate.
E, secondo quanto dichiarato dall’allora ministra Lucia Azzolina, “Per il 2021 abbiamo altri 118 milioni da destinare a questi obiettivi in collaborazione con il Terzo settore e l’Associazionismo: i prossimi mesi saranno cruciali per rafforzare la nostra azione affinché nessuno resti indietro”.
A quanto pare tuttavia qualcuno nel Lazio starebbe rimanendo indietro