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Anp, la svolta non può essere affidata ad un ispettore ministeriale

Il 15 dicembre si è aperto a Roma l’XI Congresso dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi ed alte professionalità che conta il maggiore numero di iscritti tra i capi d’istituto italiani: si tratta di una tre-giorni fondamentale, perché nel sindacato vi sono delle “correnti” interne che spingono per un rinnovamento profondo.

All’apertura dei “lavori” anche la ministra dell’Istruzione

Alla prima giornata del Congresso, che cade nel nel trentennale dell’organizzazione sindacale di dirigenti scolastici, hanno partecipato la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, l’ex responsabile del Miur Luigi Berlinguer ed altre personalità del mondo della scuola e della politica.

L’attenzione è però già tutta spostata su domenica mattina, quando si terrà la votazione per il presidente dell’Anp del prossimo triennio.

I candidati alla presidenza

Sino ad ora,  risultano candidati il presidente uscente e fondatore Anp, Giorgio Rembado, e l’attuale presidente Anp Sicilia Maurizio Franzò. Per completare il quadro delle candidature, comunque, c’è tempo fino a sabato 16 dicembre.

Intanto, sembrerebbe perdere consistenza la candidatura dell’ispettore Antonello Giannelli, che da qualche anno ricopre il ruolo di dirigente tecnico nella direzione del personale del Miur e che nell’ultimo periodo aveva riscosso un discreto riscontro di consensi.

I dubbi verso l’ispettore ministeriale

Coloro che osteggiano la candidatura di Giannelli sembra che ritengano il suo ruolo ministeriale incompatibile con l’impegnativa guida del del primo sindacato dei presidi italiani. La quale, in questo caso, si ritroverebbe diretta da un ispettore ministeriale. Ora, è vero che il sindacato è storicamente “vicino” al palazzo bianco di Viale Trastavere, ma una prospettiva di questo genere, sostengono sempre i detrattori di Giannelli, creerebbe le condizioni per una sorta di “messa sotto controllo dell’Anp”.

Non è da escludere, a questo punto, che la stessa cordata di delegati pro-Giannelli, preso atto di questo limite, possa unirsi a quella di Franzò e fare fronte comune contro il favorito numero uno a subentrare a se stesso: Giorgio Rembado.

La situazione è comunque ancora in via di evoluzione. Nelle prossime ore ne sapremo di più, informando tempestivamente i nostri lettori.

Alessandro Giuliani

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