Troppi ritardi nei programmi e dunque troppe lacune negli apprendimenti: queste le premesse che hanno spinto l’Anp a chiedere finanziamenti per implementare corsi di recupero in tutte le ore e le condizioni possibili, ma sempre in sicurezza.
Mario Rusconi, storico presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, ha infatti dichiarato, secondo quanto riporta Il Messaggero: «Dalle vacanze di Pasqua fino ai giorni che precedono la Maturità per chi non deve sostenere l’Esame di Stato oltre ai primi quindici giorni di settembre con la riapertura delle scuole il primo e lezioni già da allora per recuperare i programmi che hanno inevitabilmente subito dei ritardi».
«Persino le insegnanti delle elementari – dice Rusconi – lamentano di bambini che a settembre entrati in seconda non sapevano leggere né scrivere. Tutto questo si pagherà se non si interviene subito».
Tuttavia, d’accordo su questa ipotesi, secondo quanto pubblica Il Messaggero, sarebbero anche tanti altri docenti che stanno toccando con mano la più che lacunosa preparazione dei loro studenti, dovuta, come è immaginabile, non solo alle difficoltà della didattica a distanza, ma anche alle tante assenze, in presenza e no, per una serie di motivi, fra cui le proteste, le manifestazioni, i ritardi nell’affrontare le discipline di studio.
In pratica si starebbe insegnando per “sottrazione”, tagliando molto pur nella convinzione che tali sottrazioni peseranno comunque: «La continuità è difficile, ma per evitare di tagliare argomenti di materie che per alcune scuole sono di indirizzo si riducono tantissimo gli approfondimenti, in una classe ad esempio ho un problema sulle traduzioni che servono per riflettere sulla lingua ma che inevitabilmente sono state ridotte».
Ma, fra le cause di questi tagli ci sarebbe pure la discontinuità tra lezioni in presenza, a distanza, la difficoltà di insegnare con classi divise: metà a scuola il resto a casa.
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