Secondo le ultime notizie diffuse dalle organizzazioni sindacali, nella giornata del 24 gennaio il Ministero incontrerà le delegazioni per presentare una prima bozza di accordo sulla questione dell’assegnazione alle scuole dei docenti titolari sugli ambiti.
L’intesa si preannuncia piuttosto complessa perchè si tratta di derogare da una disposizione di legge piuttosto chiara.
E c’è anche un altro problema dii non poco conto da superare: “L’accordo politico del 29 dicembre sulla mobilità dei docenti – sottolinea in proposito l’ANP in un proprio comunicato – comporta una evidente contrazione degli strumenti a disposizione della dirigenza, Anp ritiene che siano pregiudicate le condizioni per procedere ad una corretta valutazione dell’azione dei dirigenti”.
Secondo l’Associazione nazionale presidi, la firma di un eventuale accordo su questo punto, rischierebbe di mettere in discussione anche la stessa procedura di valutazione dei dirigenti scolastici: come è possibile – dice l’Anp – stabilire se i dirigenti hanno operato in modo efficace ed efficiente in materia di impiego delle risorse umane se ai dirigenti stessi vengono sottratti gli strumenti per la gestione del personale.
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Ecco perchè l’Anp, riferendosi proprio al tema della mobiltià, chiede che “la contrattazione tra Amministrazione e OO.SS. non pregiudichi in alcun modo le prerogative organizzative e gestionali dei dirigenti che, vogliamo ricordarlo, sono poste a esclusiva tutela della qualità del servizio pubblico” e, soprattutto, che “siano ricondotte alla sola azione dirigenziale le scelte di cui i dirigenti saranno chiamati a rispondere”.
In un ulteriore comunicato l’Anp è persino più esplicita e sostiene che “non si può pretendere di valutare i dirigenti mentre vengono meno importanti strumenti per l’azione dirigenziale; non si possono contrarre le prerogative dirigenziali e poi chiedere al dirigente di rispondere dei risultati; non si può valutare il dirigente nell’ambito di azioni corrispondenti a responsabilità per le quali non ha potere decisionale”.
Il messaggio che l’ANP invia alla Ministra è chiaro: firmate gli accordi che vi pare, ma a questo punto è evidente che i dirigenti non intendono essere anche valutati.
La partita insomma si complica, vedremo cosa succederà il prossimo 24 gennaio.
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