“Se voi suonerete le vostre trombe noi suoneremo le nostre campane”: è questo il senso della presa di posizione odierna dell’Associazione nazionale presidi che dichiara di volersi opporre anche in sede giudiziaria ai ricorsi presentati o minacciati dai tanti docenti che non sono riusciti a superare la prova di pre-selezione del concorso per dirigenti scolastici.
L’Anp non usa mezzi termini: “I tribunali amministrativi sono stati istituiti per correggere abusi o vizi di legittimità in casi puntuali, non per sostituirsi alle commissioni di esame, ammettendo in massa alle prove successive coloro che non hanno superato le precedenti”.
“Nei pubblici concorsi – ricordano ironicamente i dirigenti dell’Anp – non esiste il diritto soggettivo ad essere promossi, ma solo un legittimo interesse ad essere giudicati secondo regole fissate in anticipo ed uguali per tutti”.
Ma ci sono anche ragioni pratiche che inducono l’Anp ad essere contraria ai ricorsi: “Ricorsi seriali, come quelli annunciati, costituiscono il sogno degli studi legali, che ne ricavano consistenti utili, ma sono l’incubo della scuola, che già quest’anno boccheggia sotto il peso di oltre duemila sedi scoperte”.
D’altronde non è neppure detto che ricorrere al Tar porti molto lontano.
Di azioni analoghe ce ne sono già state altre in passato e non hanno dato particolari risultati: un paio di anni fa alcuni concorrenti bocciati ad un concorso bandito dal Ministero dei Beni Culturali si erano rivolti al Tar impugnando le modalità di svolgimento della prova preselettiva, del tutto simile a quella utilizzata per i dirigenti scolastici. In quel caso il Tar aveva inesorabilmente rigettato il ricorso con la motivazione che la giustizia amministrativa non può entrare nel merito di valutazioni tecniche ma deve limitarsi a verificare che le prove si siano svolte nello stesso modo per tutti i concorrenti.
Per tutte queste ragioni l’Anp intende sostenere con ogni mezzo i docenti che hanno superato le prove preselettive e ha già dato mandato ai propri legali “per avviare, su tutto il territorio nazionale e nelle sedi giudiziarie appropriate, interventi ad opponendum in risposta ai ricorsi presentati da alcuni candidati che non hanno superato la prova preselettiva”.
Ma in questa battaglia il sindacato di Giorgio Rembado dovrà vedersela non solo con l’Anief che ha già annunciato di aver presentato migliaia di ricorsi, ma anche con altre organizzazioni sindacali come Cisl e Snals che, almeno a livello locale, hanno deciso di sostenere i bocciati che intendono adire le vie legali.
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