L’Associazione nazionale presidi (Anp), attraverso il suo presidente fa sapere: “Le domande di pensione del personale della scuola con la cosiddetta Quota per ora sono poco più di 8.000, un numero per niente allarmante”.
Non usiamo parole allarmistiche
“Ricordiamo –dice a Labitalia- che il mondo della scuola è fatto da 1 mln di dipendenti, di cui 800.000 insegnanti e 200.000 Ata e altri, e da 8 milioni di studenti. E’ assolutamente fisiologico che ogni anno vada in pensione un contingente di lavoratori pari al 3-4% del totale. Siamo dunque nell’ordine di 30-40.000 persone. Dunque, non usiamo toni allarmistici, perché sono uscite del tutto ‘sostenibili’ dal sistema che è naturalmente sottoposto ad un turn-over annuale di decine di migliaia di persone”.
Tutto questo prescinde, sottolinea il presidente “dal problema delle assunzioni nella scuola”.
“Come Anp -spiega- diciamo da sempre che il meccanismo di assunzione dei supplenti dalle graduatorie non funziona, è fallimentare. Occorre invece -conclude il presidente- attribuire al dirigente il potere di assumere per un anno l’insegnante (fermi restando naturalmente i concorsi statali), perché non trovare in tempi rapidi un supplente è un grosso problema e perché il dirigente non chiama ‘l’amico incapace’. C’è controllo sociale, da parte degli insegnanti dei genitori e dei ragazzi stessi: il preside chiama il docente migliore”.