Il presidente dell’Anquap, Giorgio Germani, in occasione della “assemblea/manifestazione” a Roma del personale delle segreterie delle scuole ha tuonato: “Dopo oltre un decennio di dimenticanze, discriminazioni e maltrattamenti subiti dai direttori amministrativi e dal personale delle scuole, abbiamo deciso di reagire alzando il tono della protesta e avanzando specifiche e puntuali proposte”.
“C’è totale insoddisfazione sia per i contenuti normativi che per quelli economici della ipotesi di contratto collettivo del Comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2016/2018”.
Come intervenire nel rapporto di lavoro?
E poi “sul piano normativo – si aggiunge – non c’è nulla di nuovo sul sistema di classificazione ed i profili professionali del personale ATA, con rimando ad una successiva sequenza contrattuale che potrà aprirsi in corso d’anno alla conclusione dei lavori di una specifica commissione paritetica. Dopo oltre un decennio dalla ‘sperimentazione’ dei vigenti e inadeguati profili professionali, l’ARAN e i Sindacati firmatari non sanno ancora come intervenire su aspetti del rapporto di lavoro fondamentali per il funzionamento delle scuole”.
E poi “sul piano economico gli incrementi degli stipendi tabellari per tutto il personale Docente e ATA, ed in particolare per i Direttori SGA, gli Assistenti Amministrativi e Tecnici, sono di gran lunga inferiori a quelli definiti nell’ipotesi di CCNL del Comparto Funzioni Centrali ed anche con riferimento alla specifica sezione di Accademie e Conservatori”.
I numeri del personale della scuola
Il personale amministrativo della scuola conta oltre 8mila addetti. Ci sono 46.822 assistenti, 16.175 tecnici (solo nelle scuole del II ciclo); 131.143 collaboratori scolastici; 1.322 appartenenti ad altri profili presenti nelle istituzioni educative (infermieri, cuochi e guardarobieri). In tutto è un esercito di quasi 205mila unità.
Le richieste
“Chiediamo il superamento dei servizi esternalizzati di pulizia e sorveglianza con il recupero di 12.000 unità di collaboratori scolastici (non vi sarebbero costi aggiuntivi)”.
Inoltre si chiede “il superamento della regola sulle scuole sottodimensionate; una condizione che non si addice al corretto funzionamento di una scuola autonoma le cui attività istituzionali sono comunque rilevanti sotto il profilo gestionale. Finchè però, questa regola permane, chiediamo che l’indennità mensile da riconoscere a chi lavora in due scuole sia di almeno 500,00 euro e non la miseria di 214,00 euro originariamente pattuita ed ora confermata dall’ipotesi di CCNL del 9 febbraio 2018”.