Il tema della salute mentale di bambini e adolescenti è diventato centrale in questi ultimi mesi, a seguito di indagini che in tutto il mondo stanno dimostrando la crescita esponenziale di problemi connessi al benessere psicofisico delle generazioni più giovani.
Dati sulle difficoltà di salute mentale ed emotiva
L’8% dei bambini in tutto il mondo (5-9 anni) e il 14% degli adolescenti (10-19 anni) vive con un problema di salute mentale, lo dice una ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2022; il 35% dei tredicenni in Europa riferisce basso tono dell’umore, nervosismo e sintomi psicosomatici, più di una volta a settimana, lo riferisce di nuovo l’OMS. E ancora, il suicidio è la principale causa di morte tra adolescenti (10-19 anni) nei Paesi a basso e medio reddito e la seconda nei Paesi ad alto reddito.
La solitudine è strettamente associata a problemi di salute mentale, e il 13% dei bambini europei dichiara di sentirsi solo a scuola, come testimonia l’European Commission’s Joint Research Centre – JRC del 2022.
Uno studio, che ha monitorato i dati del servizio sanitario del Regno Unito negli ultimi 7 anni, mostra che i giovani tra gli 8 e i 25 anni che soffrono di disturbi mentali sono aumentati del 10%.
Perspective in child adolescent mental health
Fondazione Child ha organizzato a Roma in questi giorni, il 17° congresso internazionale dedicato alla salute mentale di bambini e adolescenti. Il congresso internazionale è stato promosso da Fondazione Child per lo studio e la ricerca sull’infanzia e adolescenza, istituita nel 1998, in collaborazione con Sos Il Telefono Azzurro, con lo scopo di promuovere la cultura dell’infanzia attraverso l’approfondimento delle cause e delle terapie dei disturbi dello sviluppo fisico e psico-intellettivo, del comportamento e dei disturbi emotivi di bambini e adolescenti. Si è trattato di un momento di confronto tra i massimi esperti a livello internazionale dedicato al tema della salute mentale dei bambini e degli adolescenti.
Al centro dell’attenzione depressione e comportamenti suicidari, sempre più diffusi tra i ragazzi, disturbi d’ansia e disturbi dello spettro autistico e anche le possibili traiettorie da intraprendere per promuovere uno sviluppo sempre orientato al benessere dei più piccoli.
A far crescere disturbi e problemi, con dati allarmanti, anche lo sviluppo e la velocità trasformativa del digitale, soprattutto post pandemia, che hanno trasformato radicalmente lo sviluppo emotivo e cognitivo dei ragazzi che si trovano sempre più spesso a dover gestire da soli forme di difficoltà e disagio.
Da una recente indagine promossa da Telefono Azzurro, il 21% dei giovani si sente in ansia, ma chiedere aiuto ad un esperto di salute mentale rappresenta ancora un motivo di vergogna e un tabù.
Il ruolo dell’istruzione
A livello dell’UE, l’European Education Area promuove lo sviluppo di un “approccio globale alla scuola” (whole-school approach) per affrontare il problema della salute mentale e del benessere nelle scuole e costruire ambienti di apprendimento positivi per tutti gli studenti e per i loro insegnanti. La rete NESET (Network of Experts working on the Social dimension of Education and Training), lavora sulla dimensione sociale dell’istruzione e della formazione, istituita su iniziativa della Direzione generale dell’Istruzione e della cultura della Commissione europea (DG EAC). La salute mentale positiva, come definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si riferisce a uno stato di benessere in cui i bambini e i giovani realizzano le proprie capacità, imparano a far fronte agli stress comuni della vita, sviluppano un senso positivo di identità e la capacità di gestire pensieri ed emozioni, costruire relazioni sociali e acquisire un’educazione che favorisca la cittadinanza attiva. L’istruzione ha il compito di gettare i semi del benessere emotivo, attraverso la promozione dell’apprendimento sociale ed emotivo.