Vengono confermate le remunerazioni aggiuntive legate alle prestazioni professionali extra, oltre che la più ampia diffusione degli stage e il potenziamento dei laboratori. Ecco gli altri punti: l’apertura alle scuole paritarie, l’organico funzionale, il rafforzamento dell’autonomia degli istituti e dell’inglese alla primaria, le definizione delle materie dei singoli percorsi. Previsto pure il potenziamento degli istituti per l’infanzia e dei nidi. Partirà subito il vaglio del progetto da parte dei cittadini: vogliamo diventi la più grande consultazione – trasparente, pubblica, diffusa, online e offline – che l’Italia abbia mai conosciuto.
A poche ore dalla pubblicazione delle linee guida del Governo sulla riforma della scuola, cominciano a trapelare informazioni sempre più dettagliate sul loro contenuto. Emerge, in particolare, che stavolta Renzi non ha sintetizzato il progetto solo sulle solite slide, ma lo ha raccolto all’interno di “un corposo volumetto dalla copertina rossa”. Lo abbiamo chiamato: la Buona Scuola” ha twittato il capo di gabinetto del Miur, Alessandro Fusacchia
Il documento che, evidentemente, qualche addetto alla comunicazione ha già letto. Almeno nei punti salienti. Detto che uno dei capitoli più importanti dei provvedimenti riguarda il merito dei docenti, con remunerazioni aggiuntive legate alle effettive prestazioni professionali extra, nel volumetto – scrive l’Ansa – si parla anche di sponsor privati e aperture alle scuole paritarie, organico funzionale a livello di istituto e/o di area territoriale, autonomia degli istituti, materie dei singoli percorsi scolastici, rafforzamento dell’insegnamento dell’inglese nella scuola elementare, più ampia diffusione degli stage, potenziamento dei laboratori.
Quello del potenziamento delle attività di alternanza scuola-lavoro è un “pallino” del premier Matteo Renzi. Nel passare da un codice del lavoro composto oggi “da 2 mila norme” a sole “50-60-70”, l’obiettivo del presidente del Consiglio è quello di “rendere il nostro mercato del lavoro come quello tedesco”. Un modello senz’altro vincente, visto che la disoccupazione è stata dimezzata, anche se ci sono voluti 10 anni. Renzi va anche nel dettaglio, sottolineando come “il sistema di formazione duale – con l’alleanza scuola-lavoro – funzioni”. Già applicato in Alto Adige andrebbe esteso “progressivamente in tutta Italia”.
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È intenzione del Governo, inoltre, puntare sul potenziamento degli istituti per l’infanzia. E dei nidi. “Presenteremo un programma per i nidi” ha annunciato il sottosegretario Graziano Del Rio in conferenza stampa. E il presidente del consiglio, meno timidamente, ha quantificato “mille asili nido in mille giorni” perché “negli ultimi dati economici c’è un elemento di profonda diversità tra Nord e Sud, che vede ancora di più divaricarsi la forbice”.
Tutti questi passaggi, come detto, sono contenuti “in questo rapporto”, si legge sulla copertina de ‘La Buona scuola’, che “abbiamo studiato, vagliato, incubato negli ultimi mesi. Oggi lo offriamo perché sia oggetto di dibattito e confronto nei prossimi due mesi, nel quadro di quella che vogliamo diventi la più grande consultazione – trasparente, pubblica, diffusa, online e offline – che l’Italia abbia mai conosciuto finora”. Viene offerto ai cittadini italiani – si spiega ancora – “perché ci aiutino a migliorare le proposte, a capire cosa manca, a decidere cosa sia più urgente cambiare e attuare”.
Si conferma, quindi, la linea della consultazione popolare. Che durerà almeno due mesi. Viene da chiedersi cosa accadrà qualora la maggior parte dei cittadini si mettano di traverso su alcuni punti chiave delle linee guida: in tal caso verranno modificate oppure si cancelleranno del tutto?
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