Colpo di scena sui 4mila ‘Quota 96’ della scuola: la mattina del 4 agosto il governo ha presentato quattro emendamenti “soppressivi” al decreto pubblica amministrazione, tra cui uno che cancella l’articolo aggiuntivo inserito alla Camera che sbloccava 4mila pensionamenti nella scuola. Ad annunciarlo è stato il ministro della pubblica amministrazione, Marianna Madia, entrando in commissione Affari costituzionali del Senato per l’esame del decreto P.A.
Madia ha spiegato che non sono state trovate le coperture.
“Quota 96”, per i tecnici di via XX Settembre, risulta “scoperta in termini di fabbisogno e indebitamento netto ai sensi delle norme sulla contabilità”. Secondo la Ragioneria per assicurare la neutralità degli effetti per il 2014 “la riduzione da apportare si deve attestare a 45 milioni di euro” e non a 34 milioni come indicava la relazione tecnica al provvedimento.
Tra i provvedimenti già approvati alla Camera, salta anche l’anticipo della pensione da 70 a 68 anni per professori universitari e medici. La motivazione è sempre la stessa: non ci sono adeguate coperture economiche.
Ancora una volta, quindi, le motivazioni della Ragioneria dello Stato prevalgono sulla politica, sui diritti dei lavoratori e sul buon senso.
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