I dipendenti pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell’INPS non possono più presentare domanda per accedere alla prestazione di anticipazione dei Trattamenti di Fine Servizio (TFS) e dei Trattamenti di Fine Rapporto (TFR), poiché, sulla base delle stime effettuate, l’elevato numero di istanze presentate sta esaurendo i fondi stanziati.
Lo fa sapere l’INPS, con Messaggio numero 1628 del 25 aprile 2024.
Il regolamento relativo alla prestazione, approvato con deliberazione CdA 9 novembre 2022 n. 219, prevede infatti che l’erogazione avvenga “nei limiti delle disponibilità finanziarie destinate annualmente nel bilancio dell’INPS”.
Proprio per questo, dal 26 aprile scorso, gli Uffici credito delle sedi e dei poli territoriali e nazionali non possono più accogliere le istanze.
Resta comunque la possibilità di ricevere l’anticipo per quegli utenti le cui proposte di cessione, già presentate, rientrino nei limiti delle disponibilità finanziarie e ottengano la relativa accettazione da parte dell’Istituto.
Per quanto riguarda le domande presentate che risulteranno prive di copertura, l’Istituto ha dato comunicazione alle sedi e ai poli territoriali e nazionali di non procedere al loro mancato accoglimento, rimanendo in attesa di ulteriori istruzioni operative.
“L’esaurimento dei fondi disponibili per l’anticipazione ordinaria del TFS e del TFR – spiega l’INPS – dimostra l’interesse riscosso da questo strumento tra gli iscritti al Fondo Credito“. E conclude: “L’INPS, considerando l’importante valore sociale di una prestazione di credito legata al TFS e al TFR dei dipendenti pubblici, valuterà un’evoluzione della prestazione, alla luce dell’attuale livello sistematico dei tassi d’interesse e della potenziale base di utenti derivante dalla riapertura delle adesioni al fondo, prevista dalla normativa vigente“.
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