Sono stati resi noti dal Ministero dell’Istruzione i dati relativi agli anticipi nella scuola dell’infanzia negli anni scolastici 2009/2010 e 2010/2011.
Nell’arco di un anno i bambini anticipatari delle scuole statali sono aumentati di 4mila unità passando da 47.800 a 51.800.
Ma il dato più interessante è che molte scuole dichiarano di aver accolto anche bambini nati dopo il 30 aprile, in contrasto quindi con quanto prevede la legge (si possono infatti accogliere nelle scuole dell’infanzia solo i bambini nati entro il 30 aprile purchè siano rispettate alcune condizioni strutturali, organizzative e didattiche).
Il fenomeno degli anticipatari “irregolari” sembra particolarmente presente in alcune regioni del sud come la Campania, le Puglie, la Calabria e la Sicilia mentre sarebbe quasi assente in Friuli, Veneto, Emilia-Romagna e Liguria.
Complessivamente il fenomeno dell’anticipo scolastico riguarda il 9% dell’intera popolazione scolastica della scuola dell’infanzia statale.
Ma la distribuzione territoriale è assai disomogenea e sarebbe da collegarsi, secondo la Flc-Cgil che dedica un ampio commento ai dati, alla scarsità di servizi educativi per i bambini nella fascia 0-3, soprattutto al sud.
“Alcuni dati provinciali sono preoccupanti – fa osservare ancora Flc – vi sono 24 provincie dove un bambino ogni 5 è un anticipatario e, tra queste, ve ne sono almeno 7 dove la percentuale è superiore al 25% (con il caso limite di Potenza dove gli anticipatari sono il 40%)”.
I dati ufficiali non dicono però se questi bambini anticipatari, e soprattutto quelli “irregolari” nati cioè dopo il 30 aprile, siano serviti in qualche caso per evitare di perdere sezioni di scuola dell’infanzia e quindi anche posti in organico.
Sarebbe certamente interessante e utile saperne in proposito qualcosa di più.
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