Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha appena autorizzato l’uso degli anticorpi monoclonali, firmando il decreto, seguito del parere positivo dell’AIFA. Ma cosa sono e a cosa servono gli anticorpi monoclonali? E perché ne beneficeranno anche i docenti fragili?
Gli anticorpi monoclonali sono anticorpi sintetici fabbricati in laboratorio e ottenuti da quelli naturali prodotti dai pazienti immunizzati, da somministrare a chi ha appena contratto la malattia e ancora deve superarla. La Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana per il farmaco (AIFA) ha dato il via libera all’uso di anticorpi monoclonali in Italia nella lotta al Covid.
Come vanno somministrati? Fonti di Adnkronos spiegano che la somministrazione prevede una infusione endovenosa di circa un’ora con un tempo di osservazione tra i 15 e i 30 minuti come nel caso dei vaccini. I monoclinali si legano alla proteina che il virus usa per entrare nelle cellule, cioè la proteina spike, bloccandone l’ingresso ed impedendo la replicazione. Si tratta di una difesa costruita appositamente contro il Covid, quindi funziona come se il soggetto fosse già stato vaccinato. Tuttavia lo scudo contro il contagio dura solo qualche mese, non è efficace come quello del vaccino.
Tra i beneficiari degli anticorpi monoclonali vi sono tutti i lavoratori fragili (anziani, diabetici, obesi, immunodepressi, ecc.) ovvero le persone a rischio di contrarre una forma grave e tendenzialmente mortale della malattia. Ecco perché questa formula terapeutica contro il Coronavirus sarà particolarmente utile e impiegata per i docenti fragili. Ma la raccomandazione degli esperti è che gli anticorpi monoclonali vengano usati ai primi sintomi della malattia, poiché in presenza di una degenerazione o di sintomi già in stato avanzato, potrebbero non rivelarsi efficaci. Dunque, gli anticorpi monoclonali vanno utilizzati entro 72 ore e non oltre 10 giorni da quando è stato riscontrato il coronavirus.
A questo link il parere del CTS sugli anticorpi monoclonali pubblicato da Aifa: Il CTS, pur considerando l’immaturità dei dati e la conseguente incertezza rispetto all’entità del beneficio offerto da tali farmaci, ritiene, a maggioranza, che in via straordinaria e in considerazione della situazione di emergenza, possa essere opportuno offrire comunque un’opzione terapeutica ai soggetti non ospedalizzati che, pur avendo una malattia lieve/moderata risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di COVID-19 con conseguente aumento delle probabilità di ospedalizzazione e/o morte.
Ecco la dichiarazione del Ministro della Salute Roberto Speranza: Sulla base delle indicazioni dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del parere del Consiglio Superiore di Sanità ho firmato il decreto che autorizza la distribuzione degli anticorpi monoclonali. Così abbiamo, insieme ai vaccini, una possibilità in più per contrastare il covid 19.
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