Saranno in consultazione on-line fino all’8 marzo le Linee guida sull’applicazione alle istituzioni scolastiche delle disposizioni di cui alla legge 6 novembre 2012, n. 190 e al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
L’obiettivo dell’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) è quello di fornire indicazioni volte a orientare le istituzioni scolastiche nell’applicazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, tenuto conto delle caratteristiche organizzative e dimensionali del settore dell’istruzione scolastica e delle singole istituzioni, della specificità e peculiarità delle funzioni, nonché della disciplina di settore che caratterizza queste amministrazioni.
Nel documento viene, in particolare, affrontato il tema dell’individuazione delle figure a cui affidare gli incarichi di Responsabile della prevenzione della corruzione e di Responsabile della trasparenza e, quindi, il compito di predisporre il PTPC (Piano triennale per la prevenzione della corruzione) e il PTTI (Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità)per le istituzioni scolastiche.
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È fissato al 30 aprile 2016 il termine per l’adozione dei documenti di programmazione, mentre l’attuazione delle misure previste nei PTPC decorrerà dal 1° settembre 2016, con l’avvio del prossimo anno scolastico; invece, gli obblighi di pubblicazione dei dati e delle informazioni ai sensi del d.lgs. n. 33/2013 contenuti nel PTTI sono immediatamente efficaci dalla data di adozione del Programma.
Nell’Allegato 1 viene proposta una esemplificazione dei processi a maggior rischio corruttivo dei quali tener conto nella predisposizione dei PTPC.
L’Allegato 2 propone, invece, una ricognizione sulla compatibilità e sulla applicabilità degli obblighi di trasparenza previsti dal d.lgs. n. 33/2013 alle istituzioni scolastiche.
Eventuali contributi potranno essere inviati entro le ore 12 del 8 marzo 2016 mediante compilazione dell’apposito modello.
A tale proposito, segnaliamo la posizione della Flc Cgil, che sul proprio sito scrive:
“invitiamo a partecipare alla consultazione segnalando che la scuola non può sopportare questo ennesimo, inutile e immotivato carico di incombenze e di responsabilità.
La trasparenza e la correttezza nelle scuole sono assicurate, oltre che dalla specifica normativa scolastica, dal controllo democratico costituito dagli organi collegiali, dalla partecipazione di genitori ed alunni, dal sistema di valutazione e da quello ispettivo e dalle relazioni sindacali, situazione che non ha uguali nella pubblica amministrazione non ha bisogno di ulteriori obblighi burocratici.
Nelle scuole non esistono rischi di corruzione nello svolgimento delle sue attività, non esiste alcuna evidenza di fenomeni corruttivi – anzi esiste l’evidenza del contrario – e affermare che esiste un rischio da contrastare è un insulto ai lavoratori che giornalmente e fra grandi difficoltà erogano un servizio indispensabile al Paese.
Invitiamo tutte le scuole a rispondere alla consultazione evidenziando come tutti gli obblighi introdotti, che dovrebbero avere origine dal Piano della Performance dalla cui applicazione è escluso il sistema di istruzione, non aggiungono nulla a quello che già fanno le scuole per garantire la Trasparenza e l’Integrità”.
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