Il fascismo è caduto a furor di popolo da 75 anni, ma si continua a discutere sulla sua condanna. Anche in ambiente scolastico: l’Associazione nazionale partigiani di Roma ha fatto sapere che delle scritte ingiuriose contro un di Roma “impegnato per l’affermazione dei valori della Costituzione e dell’antifascismo” sono apparse il 23 novembre sui muri di un liceo della Capitale, corredate da svastiche.
Anpi: non si tratta certo di una ragazzata
Si tratta, dice l’associazione, del liceo Montale di Via Paladini, a Roma, nel quartiere periferico del Portuense, dove sono “apparse delle scritte intimidatorie, corredate di svastiche, contro il presidente della Sezione Anpi Marconi ‘Ragazze della Resistenza’ Andrea Barbetti. Autorevole componente della Commissione provinciale scuola e del direttivo dell’Anpi di Roma, nella scuola svolge il preziosissimo ruolo di professore, impegnato per l’affermazione dei valori della Costituzione e dell’antifascismo”.
“Il comitato provinciale dell’Anpi di Roma si stringe ad Andrea e chiede alle autorità competenti di individuare prontamente i responsabili del gesto e di sanzionarli a norma di legge. Non si tratta certo di una ragazzata, ma di un tentativo consapevole e cosciente di intimidazione, portato con la consueta vigliaccheria che da sempre caratterizza le azioni nazifasciste”.
Certi atti “solo dove regna paura e ignoranza”
Le scritte sono state realizzate su una “parete dove già lo scorso anno erano comparse deliranti frasi volte contro Anna Frank e che anche grazie all’operato di Andrea, i ragazzi della scuola avevano coperto con una poesia di Montale ‘La primavera hitleriana'”.
“Evidentemente – continua l’associazione dei partigiani – la meritoria azione che Andrea e tutti i componenti della Sezione ‘Ragazze della Resistenza’ svolgono con passione e competenza nelle scuole e nel territorio è di elevata efficacia, toglie ossigeno alle menzogne fasciste e razziste che solo dove regna paura e ignoranza possono svilupparsi e provoca quindi in coloro che le propalano tali reazioni violente e impotenti”.
Le scuole, sostiene in pratica l’Anpi, essendo luogo di testimonianze dirette dell’antifascismo, diventano i bersagli preferiti di chi è vicino agli ideali dell’estrema destra.