Le recenti polemiche sugli striscioni carichi di antisemitismo che alcuni sconsiderati tifosi hanno esposto in uno stadio italiano hanno riportato in primo piano un problema che è innanzitutto culturale e ,in quanto tale, investe il mondo della scuola. La scuola e gli insegnanti hanno, infatti, la responsabilità di aprire le menti delle giovani generazioni alla conoscenza di culture diverse dalla nostra, eliminando pregiudizi e ottusità inconcepibili in una società civile ed evoluta.
Per secoli, la cultura ebraica è stata ignorata, disprezzata, considerata inferiore, irrisa. Lo è, purtroppo, ancora oggi. Eppure, la cultura ebraica ha dato al mondo intero il genio di tre grandi personaggi, senza tener conto dei quali la storia del secolo passato , il Novecento, non potrebbe essere compresa: Marx , Freud e Einstein.
Non solo! La cultura ebraica ha dato alla civiltà umana il testo più antico che abbiamo, la Bibbia, considerato dai più un libro “per preti” quando, invece, è una straordinaria opera letteraria ricca di storie avvincenti. Tra i suoi autori, spiccano nomi di grandissimo rilievo, ad esempio Isaia, il “ Dante degli Ebrei”, sotto il cui nome confluiscono gli scritti di almeno tre autori diversi: Isaia, il Deutero- Isaia e il Trito- Isaia.
A scuola, insegniamo ai nostri studenti che Omero è stato il primo poeta della civiltà letteraria occidentale. Tutto vero. Dovremmo, però, anche insegnare loro che già molto tempo prima che l’Iliade e l’Odissea vedessero la luce, il Cantico di Debora (dal Libro dei Giudici, risalente all’XI sec. a. C.) raggiunge vette di poesia altissime. Per rendersene conto, basta leggere il brano ( cap.5) in cui Giaele si vendica del persecutore del suo popolo, Sisara.
Qui, l’autore riesce veramente a penetrare nel cuore della madre di Sisara. Dietro una finestra, la donna attende invano il ritorno a casa del figlio (“ Perché il suo carro tarda ad arrivare ?”), ignara della sua atroce fine: Giaele prima gli ha dato ospitalità nella sua tenda, poi, lo ha ammazzato, conficcandogli un picchetto nella tempia. Pagine altissime di poesia, precedenti ai Greci, ma, a differenza dei Greci, anonime (forse opera di una poetessa).
La scuola ha un ruolo centrale perché può, anzi deve far riscoprire alle giovani generazioni la bellezza , il fascino e la dignità di una cultura diversa sì dalla nostra, ma con la quale abbiamo molti legami e che ha dato alla civiltà umana un enorme contributo: solo attraverso la conoscenza si abbatte l’odio e il pregiudizio!
di Giuseppe Scafuro, docente di Italiano e Latino Liceo Scientifico “Umberto Nobile- Roald Amundsen” di Lauro ( AV)
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