Si parte da maggio, dopo la firma del decreto attuativo da parte del presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, lo scorso 18 aprile. L’Ape social, cioè l’anticipo pensionistico sociale introdotto dalla legge di bilancio è ai nastri di partenza. Non si conosce ancora nel dettaglio il testo, ma solo qualche anticipazione. Per la scuola, secondo quanto riporta Italia Oggi, sono solo 4mila i dipendenti tra docenti e Ata su una base di 37.500 potenziali interessati.
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REQUISITI – L’Ape social potrà essere chiesto sia dal personale docente o Ata con una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74% e dia da quello che assista almeno da sei mesi il coniuge o un parente di primo grado in grave situazione di disabilità purché possano far valere almeno 30 anni di contributi.
Potrà essere richiesto anche da docenti dell’infanzia con sei anni consecutivi di insegnamento e possano far valere almeno 36 anni di contributi.
Necessario, però, per l’accoglimento della domanda di pensionamento anticipato il compimento del 63esimo anno di età e un trattamento pensionistico lordo non superiore ai 1500 euro. Chi può rientrarci, soprattutto è il personale tecnico-amministrativo e ausiliario.
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