Ape Sociale, domande entro il 15 luglio 2017

Le domande di accesso all’anticipo pensionistico sociale con i requisiti raggiunti entro il 2017 dovranno essere presentate entro il 15 luglio 2017.

Lo hanno stabilito i Decreti firmati nella serata del 22 maggio. Per coloro che raggiungeranno i requisiti nel 2018 la scadenza sarà invece il 31 marzo 2018.

L’APE Sociale, ricordiamo, è stato introdotto dall’art. 1, comma 179 e seguenti, della legge di bilancio 2017 e consiste in un’indennità di natura assistenziale a carico dello Stato erogata dall’INPS a soggetti in stato di bisogno che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta. L’indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o dei requisiti per la pensione anticipata. 

 

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Si tratta di una misura sperimentale in vigore fino al 31 dicembre 2018, intesa ad agevolare la transizione verso il pensionamento per soggetti svantaggiati o in condizioni di disagio ed è soggetta a limiti di spesa.

L’APE spetta ai lavoratori, dipendenti pubblici e privati, autonomi e ai lavoratori iscritti alla Gestione separata che si trovano in una delle seguenti condizioni:

  • disoccupati che hanno finito integralmente di percepire, da almeno tre mesi, la prestazione per la disoccupazione loro spettante. Lo stato di disoccupazione deve essere conseguente alla cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura obbligatoria di conciliazione prevista per i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo (articolo 7, legge 15 luglio 1966, n. 604);
  • soggetti che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente (genitore, figlio) con handicap grave (articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104);
  • invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%;
  • dipendenti che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso. Tra questi rientrano anche gli insegnanti della scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido.

Entro il 15 ottobre l’Inps comunicherà l’accettazione della domanda. Se le risorse non saranno sufficienti, avranno la priorità i lavoratori più vicini all’età per la pensione di vecchiaia.

Le medesime scadenze riguardano anche i lavoratori precoci, vale a dire coloro che hanno lavorato almeno un anno prima dei 19 anni: costoro potranno andare in pensione con 41 anni di contributi. 

 

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Lara La Gatta

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