Gentili Senatori, vorrei spendere qualche parola a sostegno di un piccolo ma importante atto normativo che viene in questi giorni sottoposto alla Vostra attenzione per essere incluso nel più ampio disegno strategico che mira alla “Buona Scuola” (S 1934).
Con l’approvazione del subemendamento individuato come n. 2.2 testo 2/61 a firma RUTA, RICCHIUTI e SPOSETTI infatti potremo consentire a tutti, proprio tutti i milioni di studenti delle scuole secondarie superiori, di seguire percorsi didattici ordinari di “Diritto ed economia politica” nei quali lo studente viene indirizzato verso il conseguimento di eccezionali risultati di apprendimento. In sintesi – secondo le Indicazioni nazionali riassunte dall’INDIRE – i nostri studenti del primo biennio degli istituti secondari superiori potranno essere chiamati a possedere:
– Conoscenze
Fondamenti dell’attività economica. Soggetti economici: consumatore, impresa, pubblica amministrazione, enti no profit. Fonti normative e loro gerarchia Codificazione delle norme giuridiche Costituzione e cittadinanza: principi, libertà, diritti e doveri Soggetti giuridici con particolare riferimento alle imprese Impresa e imprenditore sotto il profilo giuridico ed economico Fattori della produzione Forme di mercato e fattori che le connotano Mercato della moneta e andamenti che lo caratterizzano Processi di crescita e squilibri dello sviluppo Strutture dei sistemi economici e loro dinamiche Forme di stato e forme di governo Lo Stato e la sua struttura secondo la Costituzione italiana Organi dello Stato e loro principali funzioni Istituzioni locali, nazionali e internazionali Nuovi modelli culturali e organizzativi dell’accesso al lavoro e alle professioni Regole per la redazione del curriculum vitae europeo e della lettera di accompagnamento Tipologie di colloquio di lavoro (individuale, di gruppo, on line ecc.)
– Abilità
Individuare le esigenze fondamentali che ispirano scelte e comportamenti economici, nonché i vincoli a cui essi sono subordinati Individuare la varietà e l’articolazione delle funzioni pubbliche (locali, nazionali e internazionali) in relazione agli obiettivi da conseguire Distinguere le differenti fonti normative e la loro gerarchia con particolare riferimento alla Costituzione italiana e alla sua struttura Analizzare aspetti e comportamenti delle realtà personali e sociali e confrontarli con il dettato della norma giuridica Reperire autonomamente le fonti normative con particolare riferimento al settore di studio Riconoscere le tendenze dei mercati locali, nazionali, globali e coglierne le ripercussioni in un dato contesto Riconoscere i macrofenomeni economici nazionali e internazionali connettendoli alla specificità di un’azienda Individuare le diverse forme giuridiche che l’impresa può assumere in relazione ai limiti e alle opportunità del contesto Riconoscere gli aspetti giuridici ed economici che connotano l’attività imprenditoriale.
– Competenze
Saper analizzare la realtà e i fatti concreti della vita quotidiana ed elaborare generalizzazioni che aiutino a spiegare i comportamenti individuali e collettivi in chiave economica;
Saper riconoscere la varietà e lo sviluppo storico delle forme economiche, sociali e istituzionali attraverso le categorie di sintesi fornite dall’economia e dal diritto;
Saper riconoscere l’interdipendenza tra fenomeni economici, sociali, istituzionali, culturali, tecnologici e la loro dimensione locale/globale;stabilire collegamenti tra le tradizioni locali, nazionali e internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro.
“Diritto ed economia politica” rappresentano un insegnamento che per ora resta escluso per tante migliaia di studenti e che se, svolto da docenti professionisti, si è stimato possa costare allo Stato meno di 200 milioni di euro, l’equivalente di quanto già si spende per acquistare due nuovi e fiammanti aerei da difesa F-35. Con l’approvazione di questo subemendamento, si verrebbe infine ad attuare quel riallineamento con tutti gli altri Paesi d’Europa che hanno accolto le “Raccomandazioni” del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 18 dicembre 2006 dove, tra le otto competenze chiave, grande importanza è data alle “Competenze sociali e civiche” che includono «competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica»