Gestire i colloqui dei docenti con i genitori, chiedere certificati scolastici, prendere contatti con la segreteria per i vari adempimenti: sono alcuni dei servizi on line che entro i prossimi quattro anni potrebbero diventare realtà tramite una semplice app gratuita. Ci sta sta lavorando il Team digitale già da diverso tempo. Per rendersi conto della sua utilità, è possibile vedere un prototipo su un sito internet creato ad hoc.
Attiverà un filo diretto con tutti i comparti pubblici
“L’idea – scrive l’Ansa – è in fase di sviluppo ma ha già un nome, ‘Io’, e da quest’estate inizieranno i primi test concreti. La novità è stata lanciata nel corso del Forum PA, che quest’anno ha centrato l’attenzione sui format ‘non convenzionali’, come il telelavoro, che coinvolge 4.200 mila dipendenti, 800 in più in un anno. Tanti cambiamenti ma “nessuna rivoluzione”, spiegano gli organizzatori”.
L’app servirà per avviare un filo diretto dei cittadini non solo con la scuola, ma anche con gli altri comparti pubblici: per pagare le tasse dallo smartphone, per leggere i referti medici prodotti da una Asl o da un ospedale, per scoprire un blocco del traffico cittadino.
E ancora: si potranno ricevere promemoria dei pagamenti, ad esempio sulla scadenza della Tari, per poi sdebitarsi in tempo reale conservando le ricevute. Si potranno anche chiedere e ottenere in via diretta certificati come quelli di residenza. Lo sforzo è già in corso sui dipendenti pubblici, con la sperimentazione del ‘lavoro agile’.
“L’app permetterà di ridurre drasticamente i tempi degli adempimenti”
Secondo uno studio del Forum PA cominciano infatti a farsi vedere gli effetti della riforma Madia della PA, datata 2014.
A promuovere la sfida è Diego Piacentini, passato da Amazon al Team per la trasformazione digitale. Piacentini si dice convinto delle potenzialità di ‘Io’: “L’app permetterà di ridurre drasticamente i tempi degli adempimenti”.
Per vedere l’app a pieno regime, tuttavia, ci vorranno anni: si parla del 2022. Il progetto è anche legato alle innovazioni già avviate, come il Pin unico.
La app, infatti, non si può ancora scaricare, ma tra due mesi si dovrebbero attivare i servizi considerati prioritari con le amministrazioni con cui già si sta lavorando. “Inviteremo i cittadini a partecipare al test”, preannunciano gli ideatori.