Abbiamo già avuto modo di parlare delle difficoltà riscontrate dalle scuole in questo avvio di anno scolastico.
Ci riferiamo, in particolare, alla digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, in vigore dal 1° gennaio 2024, in ossequio al nuovo Codice degli appalti.
Le criticità segnalate da Sindacati e Associazioni sono molteplici.
Una riguarda la necessità di utilizzo dello SPID personale del Dirigente scolastico per l’accesso alle piattaforme digitali certificate.
“Fino al 31 dicembre 2023 – spiega in proposito l’Ancodis – la scuola era gestita con una username, un pin e una password del Ds che – sulla base di una soggettiva responsabilità e in forza del dettato giuridico connesso ai principi di efficacia e di efficienza della Pubblica Amministrazione (attività, obblighi, incombenze) – in un trasparente rapporto fiduciario unitamente al riconoscimento delle competenze poteva “affidare” ad uno collaboratore che in sua assenza ottemperava al completamento dell’atto amministrativo (acquisti, contratti, monitoraggi ministeriali o regionali o di altri enti), ferme restando le responsabilità ultime in capo al dirigente scolastico”.
Dal 1° gennaio tutto questo non è più possibile.
Da qui la proposta dell’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici:
“In questa oggettiva criticità – dichiara il Presidente Rosolino Cicero – se l’ANP in un documento del 25 gennaio scrive “Non è minimamente concepibile che la dirigenza sia costretta a presidiare materialmente e personalmente tutta la procedura, data la necessità di operare mediante SPID personale e la possibilità di accreditare il personale per ogni singolo progetto”, Ancodis conferma che il problema è reale e avanza la proposta di procedere alla formalizzazione di un secondo SPID, quello del VICARIO, in tutte le scuole riconoscendone – entro limiti di legge – funzioni superiori e negoziali in modo da dare risposta alle preoccupazioni rappresentate da ANP e sostenere così la solitudine di un numero primo”.
“Si tratta – continua Cicero – di formalizzare quanto già avviene nella scuola dell’autonomia, di garantire i diritti contrattuali ai ds (malattia, ferie, diritto alla disconnessione), di riconoscere contrattualmente le competenze e la professionalità di docenti oggi presenti e impegnati al loro fianco per un intero anno solare in tutte le scuole. Si colga allora l’occasione dello SPID per rendere strutturale una figura di sistema intermedia che non è facoltativa ma NECESSARIA nella scuola dell’autonomia, si riconosca il vulnus giuridico e si trovi l’opportuna soluzione!”
Infine, Ancodis fa rilevare che con i finanziamenti del PNRR relativi alla formazione incentivata si è persa l‘occasione per riconoscere ufficialmente una moderna articolazione della funzione docente con oltre 100.000 docenti che svolgono attività fondamentali e indispensabili per far funzionare il sistema scuola e fa appello al Ministro, alle forze politiche, alle organizzazioni sindacali, alle altre associazioni di categoria.
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