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Appalti digitali, dal 1° gennaio nuove procedure con molte criticità per le scuole: le posizioni di ANP e Movimento Nazionale DSGA

Il 1° gennaio scorso sono entrate in vigore le nuove norme relative alla digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, così come previsto dal D.Lgs. 36/2023.

In proposito, l’Associazione Nazionale Presidi (ANP), con una lettera trasmessa al Ministro Valditara in data 16 gennaio, ha sottolineato sin da subito diverse criticità riguardanti soprattutto le modalità di acquisizione del Codice Identificativo di Gara tramite piattaforme certificate e anche l’utilizzo dello SPID da parte dei Dirigenti Scolastici per completare la procedura di negoziazione. I DS, ricordiamo, sono i rappresentanti Legali dell’Istituto e a loro compete l’attività negoziale, in qualità di R.U.P.

Le richieste dell’ANP

L’Associazione dei Presidi ricorda che qualsiasi scuola necessita quasi quotidianamente di acquistare beni e servizi e che l’obiettivo della semplificazione, da questo punto di vista, risulta clamorosamente mancato a causa della farraginosità di utilizzo della piattaforma. A peggiorare la situazione, sussiste uno strettissimo collo di bottiglia organizzativo, del tutto ingiustificato, costituito dall’obbligo, per i dirigenti scolastici, di provvedere personalmente a detta acquisizione con l’utilizzo delle proprie credenziali SPID. I colleghi, quindi, non possono assegnare tale attività, peraltro slegata dall’esercizio delle competenze dirigenziali, al personale delle segreterie in spregio alle più elementari e intuitive regole di efficiente distribuzione del lavoro”.

Questa situazione – sottolinea l’ANP – “sta compromettendo seriamente l’ordinaria azione amministrativa delle scuole – come, ad esempio, la realizzazione di viaggi di istruzione e di visite didattiche – e sta mettendo a rischio l’attuazione del PNRR”.

Di seguito le richieste dell’ANP:

1. ottenere in tempi rapidi un drastico efficientamento della piattaforma;

2. far sì che l’acquisizione del CIG possa essere liberamente assegnata dal dirigente scolastico al personale amministrativo.

Le osservazioni del Movimento Nazionale Direttori SGA

Fortemente critica la posizione del Movimento Nazionale Direttori SGA, che con una lettera del 22 gennaio, a firma del suo Presidente, avv. Alberico Sorrentino, ha risposto alle osservazioni dell’ANP, facendo presente che “a parte qualche rara eccezione, molti Dirigenti Scolastici dedicano gran parte del loro tempo alla pianificazione delle attività didattiche ed alle incessanti riunioni con il personale docente, dimenticandosi completamente – o quasi – di programmare ed organizzare l’attività negoziale e di gestione delle risorse umane e finanziarie, nonostante ne siano ex lege gli unici diretti responsabili. La suddetta attività dirigenziale viene, pertanto, puntualmente delegata ad altre figure e, principalmente, al Direttore S.G.A., il quale, di fatto, ormai per consuetudine, si sostituisce troppo spesso al Dirigente Scolastico”.

Nella lettera, il Movimento dei DSGA evidenzia inoltre che “trattandosi di adempimenti estranei al proprio profilo professionale, il Direttore amministrativo è ripetutamente costretto, per l’assolvimento dei compiti dirigenziali, all’utilizzo improprio di credenziali di accesso del dirigente. Prassi, quest’ultima, che paradossalmente ha per anni occultato l’effettivo operato del D.S.G.A., posto che l’attività dallo stesso svolta risultava, in via ufficiale, a firma del dirigente”.

Relativamente alle richiamate funzioni, – continua la lettera – dal combinato disposto tra l’art. 25 D. Lgs. 165/2001 e l’art. 45 D. Lgs. 36/2023 discende la possibilità per il dirigente di delegare ufficialmente tali adempimenti. In particolare, l’art. 45 del nuovo codice, con una disciplina di dettaglio ed in linea con quanto già precedentemente previsto, conferma la necessità di un riconoscimento economico per il personale dipendente non dirigenziale delegato per lo svolgimento di dette mansioni”.

Con riferimento a quest’ultimo aspetto, il Movimento dei DSGA sottolinea come “in spregio alla richiamata normativa, l’Associazione nazionale dei dirigenti scolastici avanza la pretesa di assegnare, oltre alla fase istruttoria, anche la fase relativa alla acquisizione del CIG ed altresì quella afferente la stipula contrattuale, al personale amministrativo, senza far alcun cenno alla delega di funzioni retribuita e così demandando, come da consuetudine, il proprio ruolo di gestione sul D.S.G.A. o, eventualmente, sul personale amministrativo laddove dotato di adeguata competenza. In altre parole, il D.S.G.A. e il personale di segreteria dovrebbero, a detta di ANP, manifestare la volontà contrattuale dell’Istituzione scolastica verso l’esterno SOSTITUENDOSI al Dirigente Scolastico, senza il riconoscimento alcuno di remunerazione aggiuntiva per il dispendio di tempo, di energie e di responsabilità ulteriori”.

Sulla base di queste considerazioni, il Movimento Nazionale Direttori SGA esprime “il totale disappunto in merito alle richieste avanzate dall’ Associazione Nazionale Presidi (ANP) del 16 gennaio 2024, seppur dalle stesse dichiarazioni emerge inconfutabilmente il costante lavoro svolto da sempre, con competenza e dedizione, dalle segreterie scolastiche e, in primo luogo, dai Direttori amministrativi, i quali, si ribadisce, si vedono obbligati a svolgere regolarmente mansioni dirigenziali altamente specialistiche, illegittimamente imposte loro dai Dirigenti Scolastici”.

Per ovviare a tale situazione di contrasto tra le due figure apicali delle istituzioni scolastiche, il Movimento evidenzia la necessità “d’istituire una commissione permanente sulle situazioni di conflittualità tra Dirigenti Scolastici e D.S.G.A. al fine di garantire, nel rispetto delle proprie funzioni, quel sano ambiente lavorativo di cui tutte le istituzioni scolastiche necessitano”.

Lara La Gatta

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