In occasione della riunione ministeriale del G7 Italia 2024 sull’istruzione che si svolgerà a Trieste il 28 e 29 giugno, Education International (EI) e le organizzazioni sindacali dei paesi del G7 hanno lanciato un appello urgente per un maggiore coinvolgimento dei sindacati e un aumento degli investimenti nell’istruzione pubblica. L’iniziativa, sostenuta dalla Federazione Lavoratori della Conoscenza (FLC CGIL), evidenzia la preoccupazione per l’esclusione dei sindacati da questo importante incontro, sottolineando il ruolo cruciale che essi svolgono nella lotta contro le disuguaglianze e nel garantire condizioni di vita eque.
Le Richieste dei Sindacati
I sindacati chiedono ai governi del G7 di:
- Coinvolgere la società civile e le organizzazioni sindacali nelle discussioni sull’istruzione, come raccomandato dal Gruppo di alto livello delle Nazioni Unite sulla professione di insegnante.
- Porre fine alle politiche di austerità e perseguire politiche macroeconomiche che aumentino gli investimenti governativi nell’istruzione pubblica.
- Promuovere la pace, rispettare il diritto internazionale umanitario e i diritti umani, riducendo le spese militari a favore di quelle sociali.
L’Istruzione come diritto umano
L’istruzione è vista come un diritto umano fondamentale e un bene pubblico che responsabilizza individui e comunità, promuovendo lo sviluppo olistico e la cittadinanza attiva. Gli insegnanti e il personale ATA sono essenziali per garantire un’istruzione equa e inclusiva per tutti. Pertanto, i sindacati sottolineano l’importanza di un dialogo con i governi del G7 per prendere decisioni cruciali per il settore dell’istruzione.
La crisi dell’Istruzione nelle zone di conflitto
Oggi, 400 milioni di bambini vivono in zone di conflitto o ne fuggono. Dal 2005, sono state registrate più di 315.000 gravi violazioni dei diritti dei bambini in queste aree, con almeno 120.000 bambini uccisi o mutilati. Nonostante ciò, la spesa militare globale è aumentata per l’ottavo anno consecutivo, raggiungendo 240 miliardi di dollari nel 2022. In contrasto, le politiche di austerità hanno ridotto gli investimenti in settori vitali come l’istruzione e la sanità, dimostrando che un approccio puramente finanziario è dannoso per la tutela dei diritti umani.
Un appello all’azione
La campagna “Go Public! Fund Education!” chiede maggiori investimenti nell’istruzione pubblica e nella ricerca per combattere le disuguaglianze e sostenere il diritto all’istruzione per tutti, indipendentemente dal reddito o dal contesto socioeconomico. I sindacati si oppongono alla privatizzazione e alla commercializzazione dell’istruzione, sostenendo che essa deve essere garantita dallo Stato e accessibile a tutti.
La responsabilità dei Ministri del G7
I ministri dell’Istruzione del G7 sono esortati a impegnarsi con gli insegnanti e le loro organizzazioni per garantire che nessun bambino sia privato del diritto all’istruzione e che ogni insegnante sia valorizzato nel suo ruolo essenziale nella società.
Firmatari dell’appello
Education International rappresenta oltre 32 milioni di insegnanti e personale educativo in 178 paesi. Tra i firmatari dell’appello vi sono sindacati di vari paesi, inclusi FLC-CGIL (Italia), SSTA (Regno Unito), FPPU (Canada), e molti altri, uniti nel sostenere un’istruzione pubblica gratuita e di qualità per tutti.