Categorie: Concorso Dirigenti

Appello al Ministro per il rinvio delle prove del concorso dirigente

Al Sig. Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca
Francesco Profumo
Dopo sette anni dall’indizione dell’ultimo concorso per dirigente scolastico, nel luglio scorso è stato dato il via alla nuova procedura per il reclutamento dei dirigenti scolastici. Sin dal suo avvio, il nuovo iter concorsuale è stato caratterizzato da un forte contenzioso che si è aperto su più fronti: i precari che rivendicavano il diritto a partecipare al concorso, coloro i quali risultavano non contemplati tra gli aventi diritto a partecipare per inidoneità del titolo di accesso, coloro i quali, tratti in inganno dal differimento del termine di presentazione della domanda, si sono visti esclusi dalla procedura per tardività della stessa, coloro i quali – diverse migliaia – hanno contestato le svariate irregolarità (per alcune vere e proprie illegittimità) che hanno caratterizzato la prova preselettiva.
Sul fronte giudiziario, si sono registrate, e continuano a pervenire, pronunce da parte dei Tar. e del Consiglio di Stato, che hanno avallato buona parte delle tesi dei ricorrenti.
E’ di oggi (7 dicembre) la pronuncia del Consiglio di Stato che, confermando le ordinanze cautelari emesse dal Tar Lazio, ha ritenuto illegittimo il bando di concorso nella parte in cui non consentiva al personale precario, che aveva maturato almeno cinque anni di servizio, di partecipare alla procedura concorsuale.
Pertanto solo i precari i quali, adeguatamente supportati, hanno avuto la possibilità di inoltrare la domanda di partecipazione su modello cartaceo, contestando la clausola del bando che non consentiva loro di partecipare, hanno oggi la possibilità di concorrere a pieno titolo per un posto di dirigente scolastico.
Inoltre, il personale che aveva inoltrato la domanda entro il 19 agosto, confidando nella proroga concessa dal Ministero per alcuni specifici casi, ma non adeguatamente chiarita, e si è visto estromesso dalla procedura per tardività della domanda stessa, in alcuni casi è stato ammesso d’urgenza dal giudice amministrativo (come il caso deciso dal Tar Calabria).
Ed ancora, la prova preselettiva da più parti contestata per svariati motivi (dall’annullamento di un quinto dei quesiti ad una settimana dalla prova senza che la stessa fosse rinviata, le modalità di svolgimento della prova, la presenza di quesiti errati nella batteria dei 100 quiz estratti) se da un lato è stata “salvata” dal Tar Lazio, dall’altro è stata “bocciata” dal Tar Puglia. Se il Consiglio di Stato, che dovrebbe pronunciarsi con provvedimento presidenziale entro venerdì 9 dicembre, dovesse dare ragione ai ricorrenti, ammettendoli con riserva alla prova scritta, si verrebbe a creare una situazione certamente caotica e per nulla idonea a garantire un sereno svolgimento della prova.
Peraltro, la pendenza di siffatti giudizi, i quali in gran parte hanno in comune la richiesta di annullamento della procedura concorsuale in toto, certamente non garantisce ai candidati ammessi alle prove scritte, che di qui a breve non venga annullato l’intero concorso.

A fronte quindi delle incertezze che stanno caratterizzando il concorso e che hanno portato alle proteste di moltissimi nostri lettori, al fine sia di non penalizzare quanti, per colpe non loro, si sono visti esclusi dalla possibilità di partecipare al concorso, nonché di coloro i quali stanno proseguendo l’iter concorsuale, ed anche a tutela dell’interesse pubblico ad un corretto svolgimento delle operazioni senza l’incubo di un possibile annullamento dell’intera procedura,

si invita il Sig. Ministro dell’Istruzione

a valutare l’opportunità di rinviare le prove scritte della procedura concorsuale per rivedere tutti gli aspetti che sono stati oggetto di contenzioso giudiziario.

LA REDAZIONE DE “LA TECNICA DELLA SCUOLA”

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