Appello al presidente della Camera e del Senato

Al Carissimo Presidente della Camera e del Senato

Ho sempre avuto grande stima di voi, l’imparzialità e la giustizia che imprimete al vostro Ufficio è incomiabile, dunque credo in quello che dite vi considero onesti difensori dei deboli e della scuola a cui appartengo.
Il Governo ha insediato un nuovo Ministro all’Istruzione che doveva correggere le storture della famigerata riforma Gelmini-Brunetta sulla scuola…ebbene noi docenti siamo preoccupati anche per le prime indicazioni che non sono per niente favorevoli per migliorare i rapporti con la scuola. Non è Scelta Civica che aveva proposto le 24 ore a parità di stipendio per gli insegnanti…parla di merito, chi dovrebbe deciderlo un dirigente? E se non fossimo nelle sue grazie nonostante il nostro lavoro? La precedente Ministra Carrozza ha invitato la collega ad non esporsi ma discutere con il vero mondo della scuola e le sue sofferenze. Abbiamo il contratto scaduto dal 2006, abbiamo stipendi da fame. Ma questo Voi lo sapete, mi domando la scelta infelice di Renzi! O Vogliamo che i nostri giovani siano ignoranti per meglio governarli? Non abbiamo visto niente, lo evince la sentenza Tar del Lazio che le allego, le lettere fatte alla Carrozza e al capo gruppo Zanda, non hanno mai avuto risposta come non crediamo che possa fare qualcosa di buono la Giannini.
La scuola a pezzi, gli insegnanti e il personale della scuola considerati dall’allora Brunetta, dei nulla facenti. Siamo pendolari, sfruttati nello stipendio che è diminuito, maltrattati dall’opinione pubblica, merito della mistificazione dei mass media, non vediamo futuro, nonostante le nostre sofferenze, degli alunnni, dei genitori, cosa vuole fare la Giannini? Parla di merito ma non dice nulla sui nostri miserabili stipendi di come noi con affetto amiamo questa scuola a costo di sacrifici immani. Non darà seguito ad una sentenza del Tar che vorrei che leggesse. Eravamo felici della sua nomina a Ministro dell’Istruzione, pensavamo di avere una persona che difendesse il nostro lavoro, le nostre nuove povertà, ci stiamo ricredendo, nessuno vuole parlare di scuola o di fare scelte coraggiose, la scusa della crisi mentre ci cadono in testa soffitti marci, didatica affossata, siamo in balia del pressapochismo, della totale ignoranza.
Le chiedo di darci una mano con il Ministro e con Renzi, tra l’altro Lui aveva messo al primo posto i problemi della scuola, ma quando mai in un Paese con un patrimonio culturale si vuole eliminare storia dell’arte, la filosofia, le ore di laboratorio negli Istituti Tecnici e Professionali? Li faccia lavorare, Voi dovete stare con i più deboli, metta mano a questa sentenza e dia la possibilità a 87.000 docenti licenziati di ritornare a fare laboratorio indispensabile nelle scuole tecniche e professionali. Non potendo parlarle di persona, Vi prego di leggere questa lettera accorata chiedendo un Vostro concreto aiuto a risolvere il problema che diventa urgente soprattutto in questo periodo di domande di trasferimento.

 

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